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Juventus, Chiellini: "Per problemi di bilancio abbiamo dovuto sacrificare dei talenti"TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 18:37Serie A
di Simone Lorini
fonte da Milano, Ivan Cardia

Juventus, Chiellini: "Per problemi di bilancio abbiamo dovuto sacrificare dei talenti"

Giorgio Chiellini, Director of Football Strategy della Juventus, ha spiegato il suo ruolo in bianconero in occasione Football Business Forum in SDA Bocconi: "Il mio ruolo cerca di combinare e stare vicino alla parte sportiva cercando di crescere in un ambito più istituzionale con un ruolo che eredito da Francesco Calvo che l’anno scorso mi ha introdotto in questo ambiente e quello che facevo in ambito nazionale lo faccio oggi anche a livello internazionale. A livello aziendale sto affiancando Comolli in tutto quello che è la gestione del club. Non mi sono mai sentito allenatore. Sto cercando di passare ad un altro tipo di ruolo anche se credo che si possa mantenere la leadership. Ogni anno iniziava la stagione e il gruppo dei calciatori rappresenta 25 aziende, non calciatori, con obiettivi singoli e si cerca di creare gerarchie per l’obiettivo di squadra facendo capire che senza unità di intenti non si centra l’obiettivo anche le 25 aziende singole vanno male. Poi hai anche tu, da giocatore di leadership, hai i tuoi “capi” dall’allenatore alla società fino alla proprietà". Quanto è grosso il gap tra Premier League e Serie A? "Aggiungerei anche Champions League che diventa un competitor importante della Serie A con il calcio che si sta globalizzando sempre di più con un esempio concreto per i diritti del 2027. La Serie A non credo possa raggiungere la Premier League ma debba avere un miglioramento se vuole sopravvivere con l’interesse verso la Serie A all’estero che sta calando e bisogna cambiare strategia con la volontà di avere i migliori calciatori che sono la cosa che davvero attrae lo spettatore. Al momento non c’è un tavolo unico che vuole parlare della crescita collettiva. Non vogliamo essere una lega che cresce i calciatori e poi li vede andare via. Investire solamente nel calcio è un rischio molto grande se non si ha un pensiero di insieme e i club italiani sono anche a buon mercato ma poi si riscontrano le difficoltà. Basti pensare a Pallotta a Roma, arrivato per costruire lo stadio e adesso dopo 10-15 anni siamo ancora a zero. A Milano c’è un segnale, e penso che gli imprenditori vogliano investire nel calcio italiano con la burocrazia che deve aiutarli senza perdere l’opportunità lasciandoli andare". Sulla Juventus: "Ha due grandi obiettivi: sostenibilità e risultati sportivi. Purtroppo arriviamo da bilanci in negativo, specialmente in epoca Covid e quelli di due anni con un rosso importante per via della mancata qualificazione in Champions, 26/27 possibilità di arrivare al breakeven siamo stati pionieri nelle seconde squadre e ne stiamo raccogliendo i benefici, ci stiamo godendo Yildiz, poi per i problemi di bilancio abbiamo dovuto anche sacrificare dei talenti, ma questo è anche uno degli obiettivi per cui si è lavorato. Adesso abbiamo una base solida anche a livello di sponsorship e speriamo che sostenga il tutto. Ne eravamo a conoscenza della procedura UEFA per il FPF. Sarà una multa con un nuovo settlement agreement, ma non ci sarà obbligo di un’operazione straordinaria, ma sicuramente dovremo continuare in quel percorso che abbiamo iniziato qualche anno fa, ma soprattutto ottenere la Champions. Abbiamo visto il Milan quest’anno e l’Inter che ha ottenuto risultati straordinari mettendo a posto i conti. Ci sono appunto i risultati in Champions e il Mondiale che per ora è ogni quattro anni e poi vedremo l'obiettivo. Arrivare in finale e uscire al group stage è un’enorme differenza rispetto al quarto posto o la vittoria del campionato". Sugli eventi futuri: "Allo stadio lanceremo tanti eventi, siamo partiti con il rugby e questa estate ci saranno i primi concerti. Stiamo provando a portare avanti l’idea di ospitare eventi ben più superiori del numero delle partite. Il discorso è quello di riuscire ad arrivare più in profondità su quello che vogliono i tifosi. Ora c'è una lacuna importante ed è un progetto sui cui abbiamo iniziato a lavorare. Avere una maggiore fan base si permette di avere una attrattività maggiore con gli sponsor. Stiamo cercando di rendere lo stadio sempre più attraente con attività particolari, ma dobbiamo migliorare la raccolta dei dati. Il livello in USA si sta alzando, ma il salary cap sta dando la possibilità di mantenere alta la competitività, anche se non sta esplodendo il movimento anche per via di questo: non si possono ingaggiare troppe stelle con il campionato che ha 7-8 giocatori al livello della Serie A fino ad arrivare a giovanissimi che non farebbero un settore professionistico giovanile in Italia. Media spettatori 20-25mila, riescono a dare un prodotto per il loro livello, ma ce la fanno, per via della loro concezione dello sport che è più spettacolare rispetto a noi, e per loro è un’esperienza magari più simile al teatro, al cinema, e da loro funziona".