Calcio italiano in crisi? Le proposte di Danilo Caravello per cambiare il sistema
Quali sono le modifiche da apportare al sistema calcistico italiano per riportarlo ai sui antichi splendori. Danilo Caravello, uno dei decani del mondo dei procuratori, ha dato il suo punto di vista nel corso dell'intervento durante 'A Tutta C', in onda su TMW Radio:
"Se vogliamo essere davvero utili alla nostra nazionale dobbiamo introdurre regole quasi istituzionali: liberalizzare gli extracomunitari, purché sostenibili, obbligare ogni squadra a schierare almeno cinque italiani o naturalizzati ed eliminare l’assurdità per cui un trasferimento interno richiede una fideiussione immediata, mentre uno dall’estero no. Questo spinge i club a comprare fuori, non per i costi, che spesso sono solo narrati, ma perché non devono garantire l’operazione.
Questa è una distorsione enorme.
Bisogna investire seriamente nei settori giovanili, pagare tecnici veri, non dopolavoristi. In troppi vivono i settori giovanili come un obbligo o, peggio, un business, con ragazzi a pagamento. Così non si cresce nessuno. La riforma Zola è giusta in teoria, ma in Lega Pro quanti settori giovanili sono davvero in grado di formare 3-5 giocatori pronti per la prima squadra in due anni? Pochissimi. La Juventus U23 tramite il progetto seconde squadre ha prodotto buoni giocatori, ma molti non erano italiani: erano già stati pagati milioni come prospetti da prima squadra".
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