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Buffon ad Atreju: “L’obiettivo è tornare al Mondiale. Il talento va costruito dal calcio di base”TUTTO mercato WEB
Oggi alle 16:30Serie A
di Luca Bargellini
fonte dal nostro inviato Marco Campanella

Buffon ad Atreju: “L’obiettivo è tornare al Mondiale. Il talento va costruito dal calcio di base”

Ospite sul palco di 'Atreju' manifestazione politica promossa da Fratelli d'Italia, partito di maggioranza capeggiato dalla premier Giorgia Meloni, Gianluigi Buffon, attuale capo delegazione della Nazionale di Gennaro Gattuso, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul momento della formazione azzurra: "Il nostro obiettivo è tornare al Mondiale. La vera fortuna che ho avuto non è stato giocarlo da protagonista, ma viverlo da tifoso da ragazzo. Erano emozioni incredibili che da calciatore non ti godi. Andare al Mondiale sarebbe una magia per tutto il Paese e l'Italia diventerebbe un grandissimo oratorio dove condivideremmo tutto. Con grande solidarietà. Il Mondiale di calcio ha questo potere". Buffon, poi, riserva una valutazione sul tema della scarsità dei talenti presenti nel nostro Paese e sul sistema calcistico attualmente in essere: "Momenti di crisi ne abbiamo vissuti parecchi con la Nazionale. Ci sono stati cocenti delusioni anche anni addietro. La cosa più importante è avere idee e una visione che ci permetta di sapere che percorso fare. Quando c'è una carenza di talento penso che non bisogna pensare all'immediato. Il talento è un qualcosa che non crei in un anno o due: serve una visione che guardi 20 anni avanti. Se fra 10 o 15 anni vogliamo tornare ad avere un certo tipo di talento bisogna mettere mano sulle zona più delicata. Ovvero quella del calcio di base, dai sei ai 13 anni. Quelli sono gli anni nei quali si sprigiona il talento. Va poi intercettato e forgiato. Il problema di oggi è che lo si intercetta meno, anche perché ci sono altri sport che vanno per la maggiore e che catturano l'attenzione di queste giovani leve. Chi lavora nel calcio dobbiamo essere ancor più bravi e capaci nel far sì che questi ragazzi possano sprigionare la loro vera indole e volontà di essere campione. Italia, Brasile, Argentina o lo stesso Uruguay o la Croazia hanno un DNA calcistico e ci saranno sempre talenti. L'importante è saperli vedere, valorizzare e non soffocare".