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Chiellini predica la calma per il rinnovo di Yildiz. Ma il turco merita davvero un riconoscimento? In casa Milan il protagonista delle riflessioni è Leao: il prolungamento non è necessario. Juve e rossoneri prendano esempio dal caso Kvara-ADLTUTTO mercato WEB
Oggi alle 10:10Editoriale
di Lorenzo Di Benedetto

Chiellini predica la calma per il rinnovo di Yildiz. Ma il turco merita davvero un riconoscimento? In casa Milan il protagonista delle riflessioni è Leao: il prolungamento non è necessario. Juve e rossoneri prendano esempio dal caso Kvara-ADL

Sono giornate di riflessioni, sul fronte dei rinnovi, sia in casa Juventus che in casa Milan. I nomi, quelli sotto i riflettori, sono due: Kenan Yildiz da una parte e Rafael Leao dall'altra. Ma la domanda sorge spontanea: viste le scadenze, nel 2029 per il turco e nel 2028 per il portoghese, ha davvero senso parlare adesso dei prolungamenti? La risposta è semplice: no. Ma andiamo con ordine e partiamo dal numero 10 della Juve. Attualmente il talento classe 2005 ha uno stipendio da 1,5 milioni di euro a stagione e attraverso il suo agente ha fatto sapere al club bianconero che gradirebbe un aumento dello stipendio, che vorrebbe vedere almeno triplicato. Ecco, ma cosa ha dimostrato davvero Yildiz per pretendere un ingaggio del genere? Sulla carta il giocatore è un prospetto tra i più interessanti d'Europa ma almeno per il momento sono davvero troppo poche le partite nelle quali è stato decisivo con i suoi gol e i suoi assist. E allora per quale motivo la Juventus dovrebbe aumentargli l'ingaggio? La scadenza non preoccupa i bianconeri, le possibili offerte che potrebbero arrivare dalle big europee un po' di più, ma non siamo ancora al braccio di ferro e per questo ha fatto certamente bene Giorgio Chiellini a predicare la calma sul fronte del rinnovo di Yildiz. Sia chiaro, la volontà della Juventus è quella di arrivare a un accordo, ma le cose non sono certo da affrettare e nonostante le parole ufficiali è abbastanza chiaro che la Juve voglia aspettare di capire se il turco potrà davvero diventare un campione. Quasi di pari passo, anche se da tutt'altra parte, c'è poi la questione legata al rinnovo di Rafael Leao con il Milan. La scadenza del contratto del portoghese con il club di via Aldo Rossi è fissata per il 30 giugno 2028 e anche in questo caso il tempo è dalla parte della società. Leao, a differenza di Yildiz, ha un ingaggio molto alto, da quasi, bonus compresi, 7 milioni di euro e per questo non c'è alcuna fretta. Oltre a questo è logico parlare anche delle prestazioni del calciatore. Dopo anni complicati, dove raramente ha rispettato quelle che sono le aspettative sul suo rendimento, quest'anno il giocatore sta facendo molto meglio, infortunio a parte. Ma bastano pochi mesi per convincere il Milan a puntare tutto su di lui? Anche in questo caso la risposta è no. E c'è dio più. Se Leao dovesse continuare su questi livelli per tutta la stagione in caso di offerta monstre in estate la dirigenza rossonera farebbe bene a pensare anche a una cessione. Perché Leao è un giocatore che quando vuole sa essere decisivo, ma la sua storia ci insegna che è anche troppo discontinuo. Per chiudere è giusto fare un riferimento a quella che è stata la strategia adottata da Aurelio De Laurentiis con Khvicha Kvaratskhelia. Dopo la prima stagione del georgiano al Napoli il milione e 400mila euro di stipendio che gli azzurri gli avevano garantito al momento della prima firma per l'approdo nel capoluogo campano sembrava essere davvero troppo poco ma nessuno, per citare ADL, aveva costretto il calciatore a firmare per quella cifra. L'accordo andava bene a tutti nel momento in cui fu siglato, e allora perché ritoccarlo dopo un solo anno. Alla fine la strategia del presidente del Napoli ha fruttato un risparmio, nel corso degli anni, molto considerevole e parliamoci chiaro, Kvara sarebbe partito lo stesso per andare al PSG, anche se il suo stipendio fosse stato più alto. Ecco, per Yildiz e Leao, Juventus e Milan prendano spunto da De Laurentiis. Anche perché altrimenti i contratti non sarebbero davvero inutile firmarli.