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Roma ci risiamo, le sfide con le grandi restano un tabù
Nuova Roma, soliti problemi. Cambia la proprietà, cambia il modulo e qualche interprete, ma il risultato finale, almeno con le big, è sempre lo stesso. A Napoli la squadra giallorossa cade rovinosamente dimostrando un trend che con Fonseca non si riesce a invertire. Solo 3 vittorie su 15 big match e tra l’altro arrivate nella passata stagione con Napoli (post ammutinamento), Milan (nel pieno della crisi dopo l’esonero di Giampaolo) e con la Juventus (all’ultima giornata, senza nulla in palio). Non è un caso poi che in due di questi tre match decisivi siano stati Zaniolo (2 gol) e Dzeko (1 gol), calciatori che in questo momento non ci sono, come Nicolò, oppure non sono al top della forma ed è il caso di Edin. Le restanti sfide con le grandi del nostro campionato, invece, prevedono solo pareggi e sconfitte. Certo se come aveva detto Pedro prima del poker del San Paolo “questa partita dirà chi siamo”, la risposta è abbastanza chiara: la lotta per il vertice della classifica non è affar della Roma.
Non è comunque tutto da buttare, sia chiaro. In questo hanno ragione Fonseca e Dzeko nel post partita di Napoli: “Non eravamo i più forti del mondo prima e non siamo i peggiori adesso”. Morale della favola: serve equilibrio e cancellare quanto prima un brutto passo falso complice anche la condizione non ottimale di qualche giocatore cardine, vedi Mancini, Veretout e lo stesso Dzeko. L’esame di maturità dunque è rimandato e giovedì, intanto, c’è il primo match point della Roma per certificare il passaggio del turno come prima forza del girone A. Basta un pareggio all’Olimpico contro lo Young Boys per avere un sorteggio più agevole ai sedicesimi evitando le terze che scenderanno dalla Champions.
Poi in campionato ci sarà subito un’altro esame: questa volta con il Sassuolo. Uno scontro diretto, poco caro a Fonseca, ma che permetterà ai giallorossi, in caso di vittoria, di cancellare almeno in parte il 4-0 di domenica. Prima di Natale la Roma affronterà anche Bologna, Torino, Atalanta e Cagliari. La trasferta di Bergamo sarà l’ennesimo test contro una big e Fonseca spera di arrivare a quel giorno (20 dicembre) cercando di sfatare anche questo tabù che vede la Roma tremendamente in svantaggio contro squadre di pari o superiore livello.
Non è comunque tutto da buttare, sia chiaro. In questo hanno ragione Fonseca e Dzeko nel post partita di Napoli: “Non eravamo i più forti del mondo prima e non siamo i peggiori adesso”. Morale della favola: serve equilibrio e cancellare quanto prima un brutto passo falso complice anche la condizione non ottimale di qualche giocatore cardine, vedi Mancini, Veretout e lo stesso Dzeko. L’esame di maturità dunque è rimandato e giovedì, intanto, c’è il primo match point della Roma per certificare il passaggio del turno come prima forza del girone A. Basta un pareggio all’Olimpico contro lo Young Boys per avere un sorteggio più agevole ai sedicesimi evitando le terze che scenderanno dalla Champions.
Poi in campionato ci sarà subito un’altro esame: questa volta con il Sassuolo. Uno scontro diretto, poco caro a Fonseca, ma che permetterà ai giallorossi, in caso di vittoria, di cancellare almeno in parte il 4-0 di domenica. Prima di Natale la Roma affronterà anche Bologna, Torino, Atalanta e Cagliari. La trasferta di Bergamo sarà l’ennesimo test contro una big e Fonseca spera di arrivare a quel giorno (20 dicembre) cercando di sfatare anche questo tabù che vede la Roma tremendamente in svantaggio contro squadre di pari o superiore livello.
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