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ESCLUSIVA TMW - La grande favola Friburgo, Cardoso: "Ha segnato un'epoca. E non smette più"TUTTO mercato WEB
giovedì 9 marzo 2023, 08:45Serie A
di Marco Conterio
fonte dall'inviato a Torino di Tuttomercatoweb.com
esclusiva

La grande favola Friburgo, Cardoso: "Ha segnato un'epoca. E non smette più"

Un tempo il Friburgo era visto come un alieno da studiare, un piccolo grande capolavoro inatteso che non mancava di stupire ogni stagione. Lo è pure adesso, solo che l'abitudine toglie l'effetto sorpresa ma, nei fatti, quella di Christian Streich è una favola e fucina inesauribile di cose straordinarie. Come ai tempi di Volker Finke in panchina, quando l'argentino Rodolfo Cardoso era un vero e proprio perno e icona del progetto.

Ora guida dei giovani dell'Amburgo, Cardoso racconta segreti e qualità della prossima avversaria europea della Juventus in esclusiva, dalla Germania, per Tuttomercatoweb.com. "Il Friburgo è una squadra sempre complicata da affrontare: storicamente si sono sempre riforniti di giocatori 'sconosciuti', comprano a poco e vendono caro, poi sanno lavorare anche nel vivaio e puntano sui giovani".

Quella che definiamo 'società modello'
"E' una società interessante: sembra piccola ma negli ultimi dieci anni sono cresciuti tanto. Ogni anno perde alcuni giocatori, a volte vanno in Bundesliga e a volte fuori e ogni stagione devono rinforzarsi e ripartire. E ogni volta, anche con giocatori diversi, con giocatori nuovi, riescono a capire gli uomini adatti al sistema e all'allenatore Streich".

Lei ha vissuto l'era di Finke
"Sono stato negli anni '90 a Friburgo, siamo anche arrivati terzi in Bundesliga in una stagione da record. Con Finke c'erano giovani, c'erano talenti e questa linea è rimasta per tanti anni nel club. Abbiamo segnato un'epoca nel calcio tedesco: giocavamo diversamente rispetto alle altre. E anche ora è una squadra che sempre ti sorprende: giocatori che magari non hanno un grande nome ma che poi dopo poco tempo ti fanno meravigliare, sorprendere. Ogni volta".

Tra i leader c'è un italiano del quale, in Italia, forse si parla troppo poco. Vincenzo Grifo
"E' un giocatore interessante e dimostra la filosofia del club. Grifo è stato per tanto nel club, poi è andato al 'gladbach, lì e altrove non è andata alla grande: così dopo è tornato e sta facendo grandi cose, di nuovo. Evidentemente è il posto giusto per lui: per il Friburgo è un giocatore decisivo. Salta gli avversari, segna su punizione, segna sempre, è uno con carattere".

Tra i giocatori da temere, a proposito di gemme scoperte dal Friburgo, il giapponese Ritsu Doan
"Mi sembra molto forte: rapido, tecnico. E poi è fisicamente solido: è moderno, guarda la porta, vuole terminare l'azione. Un'arma importantissima".


Vista dalla Germania: che Juventus è?
"Ho visto la partita con la Roma, c'è stata tanta emozione in quella gara. Mi è piaciuta molto l'intensità".

Però è arrivata una sconfitta. Nonostante i campioni, nonostante Angel Di Maria
"Non scopro niente se parlo bene di Di Maria: sembra un giocatore di 25 anni. Il suo problema sono sempre stati gli infortuni, ora sembra che stia bene. Uno così lo vorresti sempre in squadra con te: decide le gare, è un vincente, gioca in modo delizioso, non può non piacerti. E' in un'età dove è tranquillo e dopo il Mondiale ha raggiunto i suoi obiettivi personali. Adesso si diverte, adesso si gode il momento e dà tutto, da vero professionista. Ha un ruolo da enganche, come mezzapunta, non è più l'esterno di grande gamba ma mi sembra che stia facendo bene".

Diversa la storia di Leandro Paredes, altro argentino come lei
"Ha problemi, li aveva anche al Paris Saint-Germain, nonostante sia un giocatore interessante. Certo, guadagnarsi la titolarità in un club non è facile: giocare da volante non è facile, devi essere il leader, è quello che gli manca. Deve essere più costante, deve essere più regolare ed è anche per questo che in Nazionale poi Enzo Fernandez è diventato il riferimento".

A bruciapelo: doppia sfida, chi passa tra Juventus e Friburgo?
"Credo che la Juventus alla fine passerà il turno. Il Friburgo funziona bene come squadra ma le individualità della Juve possono dare ad Allegri il vantaggio giusto. In ogni ruolo, per qualità i bianconeri sono migliori nel confronto dei singoli: se Chiesa sarà in forma, se la notte di Di Maria sarà da Di Maria...

Di Dusan Vlahovic che pensa?
"La Juventus ha avuto sempre un grande numero 9, un grande centravanti, che l'ha sempre trascinata. Adesso le manca uno così. Non mi sembra abbia le caratteristiche giuste per essere il 9 adatto ad Allegri e il trascinatore d'attacco da Juventus".