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PRIMAVERA | Lazio, Bordoni: "Essere capitano è un sogno. Ho scelto il 13 per Nesta"
Oggi alle 17:00Settore giovanile
di Christian Gugliotta
per Lalaziosiamonoi.it

PRIMAVERA | Lazio, Bordoni: "Essere capitano è un sogno. Ho scelto il 13 per Nesta"

Tommaso Bordoni, capitano della Lazio Primavera, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Lazio Style Radio, nella quale ha toccato diversi temi relativi alla formazione giovanile biancoceleste, ma anche alla sua sfera personale. Di seguito le sue parole: “Quest’anno sto trovando spazio. Già l’anno scorso, da gennaio in poi, ho giocato parecchio. Quest’anno sto giocando quasi tutte le partite, ne ho saltata solo una”.

DIFESA - “C’è tanta intesa tra noi tre là dietro, perché ora siamo passati a un sistema di gioco a tre. Qua alla Lazio si lavora molto bene nella fase difensiva, sono passati giocatori di grande livello. Ora con Bordon c’è grande intesa già dall’anno scorso, abbiamo fatto molte partite insieme e quest’anno stiamo andando molto bene dietro”.

LA FASCIA DI CAPITANO - “Mi sento responsabile dei risultati della squadra, ma per me è un sogno portarla, perché è il mio tredicesimo anno qui alla Lazio e portare la fascia da capitano nell’ultimo anno che sarò qui alla Primavera è il coronamento di un sogno”.

IL NUMERO DI MAGLIA - “Il tredici è un numero che mi sta a cuore. L’idolo di mio padre era Nesta”.

ATTACCO - “Lavoriamo bene dietro e questo toglie un po’ di lucidità davanti. Lavoreremo bene tutti insieme per provare a fare molti più gol ma, secondo me, l’importante è prendere meno gol possibili, davanti ci arriviamo piano piano. Anche gli attaccanti che stanno trovando meno gol aiutano tantissimo e devo ringraziarli per la fase difensiva che fanno”.

CESENA - “Per Cesena sono molto arrabbiato. È una partita che abbiamo giocato bene, avevamo il pallino del gioco e su due episodi gli abbiamo regalato due gol. Purtroppo, capita, stiamo già pensando alla prossima partita, ma c’è un po’ di rammarico. Contro il miglior attacco del campionato, loro non avevano mai avuto un’occasione, gli abbiamo regalato due gol veramente sciocchi”.

FORZA MENTALE - “Mentalmente siamo una squadra forte. Quando prendi due gol così a livello di testa è brutto. Nelle ultime cinque ne avevamo preso uno solo, quindi prenderne due così, in cinque minuti, uno dietro l’altro, Sicuramente un po’ pesa. Però siamo stati bravi ad andare avanti. La partita è andata così, ma è stata indirizzata da quei due episodi”.

CAMPIONATO - “Da quando sto in Primavera, vedo che è un campionato equilibratissimo e che ogni partita è a sé. Ora simo a cinque punti dai playoff. Il mister ci diceva che ci sono 90 punti disponibili. Dobbiamo cercare di farne il più possibile e, secondo me, non siamo secondi a nessuno”.

IL GRUPPO - “Il mister ci martella tanto, ma devo dire che fa bene. Ci tiene sempre sul pezzo perché ci tiene tanto e ci teniamo anche noi. Con molte persone è tanto che giochiamo insieme ed è l’ultimo anno che giochiamo insieme; quindi, sarebbe bello finire in un determinato modo”.

SUI COMPAGNI - “Gelli potrebbe dare molto di più. Lo conosco fin da bambino e ha delle caratteristiche tecniche fenomenali, mette la palla dove vuole. Un altro che aspettiamo tutti è Cledi Marinaj. Lo stimo tanto perché so che gli ultimi due anni sono stati difficili per lui, ma so che con il lavoro si riuscirà a togliere qualche soddisfazione”.

OBIETTIVI - “Non abbiamo prefissato un obiettivo. Il sogno sarebbe andare ai playoff, ma dobbiamo lavorare con l’obiettivo di crescere, diventare sempre più uniti e migliorare la nostra prestazione ogni settimana. Devono crescere tutti e tutti devono sentirsi parte di un qualcosa, poi se ci sono queste basi i risultati vengono da sé”.

INIZIO DI STAGIONE - “Le prime due partite sono state a sé, non abbiamo preso ciò che meritavamo. Nelle cinque partite dopo, tra alti e bassi abbiamo dimostrato una certa solidità difensiva. Sì a Cesena abbiamo preso tre gol, ma due ce li siamo fatti da soli e il terzo era evitabile. Noi abbiamo una sicurezza a difensiva e ci sentiamo forti dietro”.

LEGA PRO - “La Lega Pro è un bel palcoscenico. Noi al Fersini abbiamo qualche spettatore, ma andare a giocare per della gente che vive la propria squadra sulla pelle è particolare”.

FAMIGLIA - “La mia famiglia mi aiuta in tutto. Io ho la fortuna di stare a casa, più del 50% dei ragazzi che gioca con me vive fuori casa, però è un bel sacrificio”.

L’IMPORTANZA DELLO SPORT - “Io da quando sono piccolo gioco a calcio e sono qui.  Mi ha aiutato tantissimo con le persone. Nella persona che sono oggi lo sport è stato fondamentale nella mia crescita. Fare uno sport come il calcio, di squadra, in cui si aiuta tra compagni per un obiettivo è ancora più bello”.

GLI INIZI - “Volevo fare il calciatore fin da piccolo. Ricordo che il primo anno giocavo sempre in attacco. A una partita si ammalarono due difensori e non mi spostarono più”.

RUOLO - “A me piace anche cambiare. Sono due ruoli che piace fare. Forse preferisco fare anche di più il terzo di difesa. La prima squadra difende a zona, per me Romagnoli è bravissimo a tenere la linea, le letture che fa sono veramente importanti. Quando gioco a tre, invece, mi piace molto Bastoni”.

PUNZI - “Di tutti i mister che ho avuto è quello più presente dal punto di vista mentale. Lui tiene tanto a ciò che fa, quindi ci fa venire una tensione positiva e ci fa stare sempre sul pezzo e concentrati. Secondo me per chi non lo ha avuto è un sistema che richiede un po’ di tempo, io che l’ho avuto in Under 18 mi trovo bene”.