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L'Inter non troverà alibi, ma resta penalizzata. La Serie A ha perso un'occasione
Sul fatto che l'Inter viaggerà su Roma per andare a vincere contro la Lazio ci sono zero dubbi. E sul fatto che Simone Inzaghi abbia preparato la partita, che è la sua più di qualunque altra, studiando ogni possibile dettaglio e imprevisto ci sono zero dubbi. E ancora: sul fatto che se dovesse andare meno bene di quanto nella Milano nerazzurra si speri nessuno troverebbe alibi, anche qui, ci sono zero dubbi.
I campioni d’Italia hanno tutto per strappare altri tre punti pesanti lontano da San Siro contro una Lazio decisamente asfittica. Qua la questione è un’altra. Da settimane se ne parla senza che a nessuno sia venuto in mente di alzare la voce e prendere delle decisioni forti. Si tratta, in fondo, di preservare la qualità e il naturale andamento della competizione, senza che questo possa essere influenzato da squilibri dovuti da dinamiche esterne.
Ancora una volta il calcio italiano ha perso un’occasione per essere leader, per posizionarsi davanti a tutti o comunque in prima linea in compagnia di qualcun altro. La Liga, che già aveva agito dopo l’interruzione prematura di Brasile-Argentina a settembre, anche in occasione di questa seconda pausa per le Nazionali, ha rinviato le gare di Real e Atletico Madrid che di giocatori “pesanti” in Sudamerica ne hanno lasciati andare parecchi.
Ma noi, noi no. Sanchez e Vidal restano a Milano a dormire (dovranno recuperare giusto qualche ora di sonno da jet-lag). Correa, affaticato, non avrà tempo per recuperare. Lautaro Martinez è un toro per davvero, ma risentirà per forza dell’immediato viaggio transoceanico. L’Inter, come tante altre in Serie A, sarà fortissimamente penalizzata e dispiace perché, ancora una volta, siamo qui a dirci che poteva andare diversamente.
I campioni d’Italia hanno tutto per strappare altri tre punti pesanti lontano da San Siro contro una Lazio decisamente asfittica. Qua la questione è un’altra. Da settimane se ne parla senza che a nessuno sia venuto in mente di alzare la voce e prendere delle decisioni forti. Si tratta, in fondo, di preservare la qualità e il naturale andamento della competizione, senza che questo possa essere influenzato da squilibri dovuti da dinamiche esterne.
Ancora una volta il calcio italiano ha perso un’occasione per essere leader, per posizionarsi davanti a tutti o comunque in prima linea in compagnia di qualcun altro. La Liga, che già aveva agito dopo l’interruzione prematura di Brasile-Argentina a settembre, anche in occasione di questa seconda pausa per le Nazionali, ha rinviato le gare di Real e Atletico Madrid che di giocatori “pesanti” in Sudamerica ne hanno lasciati andare parecchi.
Ma noi, noi no. Sanchez e Vidal restano a Milano a dormire (dovranno recuperare giusto qualche ora di sonno da jet-lag). Correa, affaticato, non avrà tempo per recuperare. Lautaro Martinez è un toro per davvero, ma risentirà per forza dell’immediato viaggio transoceanico. L’Inter, come tante altre in Serie A, sarà fortissimamente penalizzata e dispiace perché, ancora una volta, siamo qui a dirci che poteva andare diversamente.
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