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Lazio 2°, stagione super: Champions, Supercoppa e record. Coppe unica macchia
Alzi la mano chi si aspettava la Lazio in Champions? Ecco, pochi. Adesso la alzi chi pensava chei potesse addirittura arrivare seconda: infatti, nessuno. Neanche il più ottimista tifoso biancoceleste. Del resto, vedendo gli ingaggi e i soldi investiti dalle altre rivali, era impossibile prevedere una classifica così. Eppure la Lazio c’è riuscita. Ha sacrificato l’Europa League e la Conference, che rimangono due macchie nell’annata splendente condita da due ciliegine (le vittorie nei derby), ma si è assicurata il miglior piazzamento della gestione Lotito. Nella storia ultacentenaria del club, soltanto in altre 3 occasioni la società aveva raggiunto il terzo posto: 1937, 1995 e 1999, l’anno prima del secondo scudetto.
Champions, Supercoppa e super-difesa
Il bilancio, dunque, non può che essere molto positivo. Perché la Lazio giocherà la Champions, parteciperà alla nuova Supercoppa italiana (final four a gennaio in Arabia), incasserà 80 milioni di euro e soprattutto ha avuto la testimonianza oggettiva dal campo, il giudice supremo, che la strada intrapresa con Sarri sia quella giusta. E che il ciclo è destinato a crescere, con innesti giusti e mirati, magari italiani. Tra gli aspetti più promettenti e incoraggianti c’è sicuramente il rendimento della fase difensiva, crescita in maniera esponenziale: Provedel, Casale e Romagnoli, una spina dorsale tutta italiana, si sono rivelati acquisti super azzeccati. L’anno scorso la Lazio aveva chiuso con 58 subiti, quest’anno solo 30. E con 21 clean sheet, Provedel ha raggiunto il record di Cudicini, Rossi, De Sanctis e Buffon, conquistando anche il premio come miglior portiere del campionato.
Buio nelle coppe
Rimane la delusione europea, questo sì. Lo ha sottolineato anche Sarri senza mezzi termini. Ma più che l’eliminazione in Conference agli ottavi contro l’AZ - l’impressione è che involontariamente la squadra abbia mollato - brucia la retrocessione da un girone d’Europa League abbordabilissimo. Chiuso con 4 squadre a pari merito (Feyenoord, Midtjylland e Sturm Graz) ma con la differenza reti che ha punito Immobile e compagni. Doveva e poteva fare di più, la Lazio. Senza dubbio. Ma alla fine, il bilancio stagionale non può che far sorridere tutta la città biancoceleste.
Champions, Supercoppa e super-difesa
Il bilancio, dunque, non può che essere molto positivo. Perché la Lazio giocherà la Champions, parteciperà alla nuova Supercoppa italiana (final four a gennaio in Arabia), incasserà 80 milioni di euro e soprattutto ha avuto la testimonianza oggettiva dal campo, il giudice supremo, che la strada intrapresa con Sarri sia quella giusta. E che il ciclo è destinato a crescere, con innesti giusti e mirati, magari italiani. Tra gli aspetti più promettenti e incoraggianti c’è sicuramente il rendimento della fase difensiva, crescita in maniera esponenziale: Provedel, Casale e Romagnoli, una spina dorsale tutta italiana, si sono rivelati acquisti super azzeccati. L’anno scorso la Lazio aveva chiuso con 58 subiti, quest’anno solo 30. E con 21 clean sheet, Provedel ha raggiunto il record di Cudicini, Rossi, De Sanctis e Buffon, conquistando anche il premio come miglior portiere del campionato.
Buio nelle coppe
Rimane la delusione europea, questo sì. Lo ha sottolineato anche Sarri senza mezzi termini. Ma più che l’eliminazione in Conference agli ottavi contro l’AZ - l’impressione è che involontariamente la squadra abbia mollato - brucia la retrocessione da un girone d’Europa League abbordabilissimo. Chiuso con 4 squadre a pari merito (Feyenoord, Midtjylland e Sturm Graz) ma con la differenza reti che ha punito Immobile e compagni. Doveva e poteva fare di più, la Lazio. Senza dubbio. Ma alla fine, il bilancio stagionale non può che far sorridere tutta la città biancoceleste.
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