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Caos Lazio, il retroscena: Lotito votò a favore delle norme che bloccano il mercatoTUTTO mercato WEB
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ieri alle 19:08Serie A
di Ivan Cardia

Caos Lazio, il retroscena: Lotito votò a favore delle norme che bloccano il mercato

Il caso Lazio non dovrebbe portare, secondo le ultime notizie, all’addio di Maurizio Sarri, che nel confronto di oggi avrebbe escluso la permanenza, nonostante la sorpresa per le ultime novità. Resta una situazione che scuote l’ambiente biancoceleste, dopo il blocco del mercato del club - arrivato il 26 maggio via PEC, prima che Sarri firmasse il contratto - per il mancato rispetto dei parametri fissati dalla FIGC in materia di indicatore di liquidità, indicatore di indebitamento e costo del lavoro allargato. Per quanto riguarda il primo, in particolare, secondo quanto raccolto da TMW, la Covisoc avrebbe ravvisato un valore di 0.26 a fronte del minimo (0.8).

Lotito favorevole alle norme. Il dato che colpisce è che, nonostante oggi ovviamente il presidente biancoceleste contesti le regole che hanno portato al blocco del mercato (compresi, è bene precisarlo, i prestiti), dietro la loro approvazione vi sia anche la firma dello stesso Lotito.


Nello specifico, le norme in questione sono state approvate dal Consiglio Federale, all’unanimità, nella riunione del 20 dicembre 2023. Una riunione alla quale erano presenti sia Lotito sia l’allora presidente di Lega Serie A, Lorenzo Casini, che nella sua intervista di oggi ha commesso alcune imprecisioni, a partire dall'errato riferimento a un presunto blocco anche delle cessioni (che non c'è). Entrambi, ovviamente, votarono a favore della modifica del Titolo V delle NOIF: qui il dettaglio su cosa prevedano le regole. In aggiunta, è bene chiarire che sull’argomento è tornato a maggio 2025 il “nuovo” consiglio federale, di cui Lotito (e Casini) non facevano parte, confermando l’impostazione per l’estate - mentre il presidente della Lazio riteneva più opportuno arrivare già a una modifica - e innovando solo per gennaio 2026. Dalla prossima stagione, infine, varranno requisiti mutuati dalla Uefa: più restrittivi per altri aspetti (per esempio il rapporto fra ricavi e stipendi) ma nei quali l’indice di liquidità - che Lotito, gli va riconosciuto, contesta da anni perché non fotograferebbe correttamente lo stato finanziario di una società - non sarà più preso in considerazione.