
Polverosi sul CorSport: "Lotito si sta aggrappando a Sarri come Tavecchio fece con Conte"
All'indomani della conferenza stampa di Maurizio Sarri, Alberto Polverosi ha dedicato alle parole dell'allenatore della Lazio e del presidente Claudio Lotito un fondo sul Corriere dello Sport: "Doveva essere una conferenza muta ed è diventata una conferenza di enorme, inarrestabile loquacità. Doveva essere la presentazione di Sarri ed è diventata il soliloquio di Lotito. La storia delle domande scritte dei giornalisti, come aveva annunciato la Lazio prima che proprio Sarri, una volta informato, mostrasse il suo dissenso, è morta sul nascere e di sicuro per la Lazio è stato un bene".
Su Lotito e sull'importanza per lui di aver preso Sarri Polverosi si esprime così: "Lotito si è preso la scena, ma quando parlava Sarri era tutto molto più chiaro. Visione, motivazione, prospettiva: queste sono state le parole più ascoltate nelle due ore di conferenza stampa, insieme a umiltà, convinzione e determinazione. Non possiamo fare mercato, ma abbiamo preso Sarri, che è un valore aggiunto. È la sintesi del pensiero del presidente, che ha riempito la sala con una serie interminabile di complimenti per il nuovo/vecchio allenatore: è un fuoriclasse, è un maestro, è una grande persona. Quasi ad ogni risposta aggiungeva qualcosa su Sarri, sulla sua passione, sulla sua lazialità, sulla sua capacità tattica".
Poi anche un paragone con la Nazionale di ormai un decennio fa: "Lotito si è aggrappato all’allenatore, sapendo che il momento in casa Lazio è a dir poco delicato. Un suo caro amico, Carlo Tavecchio, quando era presidente della Federcalcio, fece una mossa analoga quando chiamò Antonio Conte, fresco di scudetto, sulla panchina della Nazionale dopo il fallimento del Mondiale in Brasile. Qualcuno disse che fu proprio Lotito a ispirare il presidente. C’era bisogno non di un ombrello, ma di un ombrellone"
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