Lazio, un'altra masterclass difensiva di Sarri: otto clean sheet e seconda difesa di Serie A
Sarriball o sarrismo, per la Lazio poco cambia: il fattore Maurizio Sarri passa ancora una volta dalla fase difensiva. Lo spettacolo, in questa stagione, non è affidato al palleggio esasperato ma all’armonia dei movimenti senza palla, alla compattezza di una squadra che ha fatto dell’ordine la propria forza. Due linee strette davanti all’area, difesa e centrocampo che si muovono come un unico corpo, terzini e centrali sempre pronti a scappare all’indietro, orientandosi sul pallone. Quattro uomini, una sola testa.
Mediani ed esterni, allineati a quattro nella fase di non possesso, formano la prima trincea da superare. Soffocano, disarmano, poi ci pensa Provedel con i suoi interventi decisivi. Anche nei momenti più complicati, come i finali di Lazio-Bologna e Parma-Lazio chiusi in inferiorità numerica, il marchio di fabbrica di Sarri è emerso con forza. L’impresa in nove uomini al Tardini e la solidità mostrata dopo l’espulsione di Gila contro il Bologna raccontano una squadra che non perde mai identità.
I numeri certificano il lavoro: 8 clean sheet in 15 gare di Serie A, 9 su 16 totali, seconda miglior difesa del campionato con appena 11 gol subiti. Sarri ha più scudi che munizioni, senza una vera artiglieria offensiva, ma ha costruito una Lazio resistente, capace di mordere quando serve. Una squadra svantaggiata, senza mercato, che ha trovato nella voglia di soffrire e correre la propria linfa. A scriverlo è il Corriere dello Sport.
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