
La nuova stagione ed il nuovo DS nascosti dietro un "SE". Ma SE invece il tifoso perdesse la pazienza?
Dopo qualche settimana di latitanza mediatica ieri sera Giorgio Furlani, Amministratore Delegato rossonero, è tornato a parlare in televisione nel pre partita di Milan-Bologna, rilasciando dichiarazioni in diretta sia a Sky Sport che a DAZN. I colleghi delle due tv hanno ovviamente chiesto aggiornamenti sulla questione nuovo DS, argomento che settimane fa sembrava dovesse risolversi nel giro di pochi giorni e che invece verrà trascinato probabilmente fino al termine della stagione. Nei giorni scorsi abbiamo scritto scherzosamente che è arrivata prima la nomina del nuovo Papa invece che quella del nuovo Direttore Sportivo: dal Milan arriva, con ostentata serenità, una non necessità di avere incombenza, nonostante è evidente che ce ne sia bisogno. Chi sta programmando il mercato? La prossima stagione? Come vengono organizzati i rinnovi? Che linea verrà data al Milan Futuro? Come può l’eventuale nuovo DS organizzare tutto questo a ridosso dell’inizio della nuova annata calcistica?
Giorgio Furlani ha provato a rasserenare i tifosi sotto questo punto di vista, producendo però l’ennesimo autogol mediatico. Queste le sue dichiarazioni a Sky: “L'ultima volta che mi è stata fatta la domanda sul ds ho risposto che lo stavamo cercando e che il tema non era l'urgenza, ma trovare la persona giusta. Oggi rispondo allo stesso modo. Senza urgenza e non prima della fine della stagione. Se inseriremo una nuova figura sarà la persona giusta. Se stiamo già lavorando sul mercato anche senza il ds? Assolutamente. Il mercato inizia parecchi mesi prima, ci stiamo lavorando da parecchio. Il mercato lo fa la società, non siamo fermi".
Come a dire: “Tifosi non temete, anche senza DS siamo già a buon punto con la programmazione”. Da questo concetto però sorgono altre domande, del tipo: che tipo di Direttore Sportivo si prenderebbe delle responsabilità su un qualcosa che non è stato “creato” da lui? E nel caso arrivasse, visto che “il mercato lo fa la società”, che tipo di potere operativo avrebbe? Chi mai accetterebbe un ruolo così importante sulla carta ma che evidentemente è subordinato a tante altre, troppe, persone? Che senso avrebbe quindi riempire il parco dirigenti di una figura spogliata, o comunque depotenziata, dei suoi normali poteri decisionali? Qualche lingua un po’ troppo affilata risponderebbe: “Così chi c’è ora non sarà più costretto ad andare a Milanello tutti i giorni”.
A DAZN l’AD rossonero ha rincarato la dose: “In passato ho detto che stiamo valutando “se” prendere un direttore sportivo, e se lo prendiamo deve essere qualcuno che aggiunga valore e ci aiuti a fare meglio e crescere sportivamente. Sicuramente non è il focus adesso. Il focus è su chiedere bene la stagione e poi vedremo”. Un nome l’avete individuato? Avete le idee chiare? “Continuo a dire che è un “se” lo prenderemo, non voglio parlare di nomi o identikit”.
Dopo due mesi di telenovela, e in questo caso è tutt’altro che creata dall’esterno, i tifosi devono ancora rimanere al palo del “se”. Ma dal canto loro potrebbero anche iniziare a pensare: “Sarebbe un vero peccato SE per la prossima stagione, SE non dovesse cambiare veramente nulla, San Siro iniziasse a svuotarsi sempre di più”. Perché arrivare a questo punto e, almeno a parole, dimostrare di non aver capito cos'è che ha portato questo Milan ad una stagione disastrosa è davvero grave. Poi contano solo i fatti, quindi anche queste critiche e paure possono nascondersi dietro il "SE".







