
JASHARI NELLA “MOSTELLARIA “. UN ALTRO VECCHIO CUORE IN ROSA. THIAW-VLAHOVIC? “NEVER!”
Siamo seduti in platea, rassegnati al peggio. Ogni che giorno che passa, la quotazione del cartellino di Ardon Jashari tende a salire. 35 fissi, 38 fissi, poi 40 poi ancora 41. L’accordo è lontano. Il ragazzo freme. Immagina il suo ingresso a San Siro, con la maglia rossonera, magari guardando là in alto, da dove ha assistito un lontano Milan Barcellona. Purtroppo il sogno gli si sta sgretolando tra le dita. Non molla però.
Dopo i continui colpi di scena della romanzesca vicenda, attendiamo l’esito finale, con il cuore in gola. Lo vediamo allora bussare alla porta dei dirigenti belgi. Non sappiamo, noi spettatori, che cosa avvenga dietro quella porta, ma lo vediamo uscire con un sorriso. “Sono felice. Vado al Milan!” esclama , mentre il pubblico si alza in piedi per un applauso.
Sembra di assistere alla “Mostellaria “ di Tito Maccio Plauto dove i giovani sottomessi alla potestà dei padroni, sulla scena prendono il sopravvento, sconvolgendo e rompendo gli schemi. In questo caso, non è sceso dal cielo una divinità , il “deus ex machina”, ma sono intervenute, risultando decisive per il lieto fine della commedia, la voglia, la spontaneità, l’entusiasmo di un ragazzo che sta per realizzare il suo più grande desiderio.
Il Milan ha inserito in rosa un giocatore avviato e diventare un campione. Un ragazzo dalla gamba potente, dalla buona tecnica, un gioiello del calcio internazionale, che aumenta la caratura del gruppo. Complimenti al lavoro di Igli Tare, che ha individuato subito in Ardon la figura più consona alle esigenze tecnico-tattiche di Massimiliano Allegri.
Cominciano dunque a essere tanti i vecchi cuori rossoneri in squadra. E’ un bel segnale per il presente e per il futuro .
Con l’ormai probabile acquisizione dell’altro svizzero Athekame, ormai il puzzle ha tutti i pezzi al posto giusto. Ad eccezione dell’ultimo forse il più importante, l’attaccante centrale. Se i dirigenti del Milan, intanto volessero accettare un consiglio, inviterei loro a non toccare più nulla. La squadra è ben composta. Tre portieri di livello, quattro centrali ,con Tomori possibile titolare della fascia destra e sette centrocampisti, Musah e Bondo compresi. In attacco sono sicuri Pulisic, Saelemaekers, Leao, Gimenez. Da capire il futuro di Chuk e di Okafor. Rimane il nodo più importante, il nuovo centravanti. Non voglio tediare nessuno con i soliti nomi, ma su un punto vorrei soffermarmi. Nelle ultime ore è nata l’indiscrezione che, anche se magari non legati, alla Juventus andrebbe Malick Thiaw e al Milan Dusan Vlahovic. Vorrei usare la stessa esclamazione dei passeggeri della metropolitana di Londra alla domanda di Winston Churchill nel film “L’ora più buia” se fossero d’accordo per una pace con Hitler. Tutti risposero: ”NEVER, NEVER, NEVER!!”
Spiego i motivi. Primo: si aiuta a risolvere due problemi a una forte concorrente diretta per la vittoria dello Scudetto, con un rinforzo per la difesa, ma togliendo un attaccante ,costoso e fuori dalle strategie future bianconere. Il Milan dovrebbe poi trovare un sostituto al tedesco, oggi titolare apprezzato da Allegri, magari gli ultimi giorni di mercato. Non non penso proprio visti gli esborsi che possano essere né Leoni né Comuzzo. Con il rischio dunque di un downgrade nella fascia centrale del reparto.
Quindi stiamo così, in attesa dell’arrivo di un nuovo centravanti.
I nomi sono tutti affascinanti, venisse uno tra Nuñez, Vlahovic, Hojlund, Ramos, Jackson, sarei certamente felice. E come scegliere un menù degustazione nel ristorante El Bulli di Ferran Adria.







