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La mentalità di Allegri per superare i problemi: non ci si piange addosso per gli infortuniTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 15:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio
per Milannews.it

La mentalità di Allegri per superare i problemi: non ci si piange addosso per gli infortuni

Il Milan arriva dopo una sosta che ha assestato dei colpi bassi mica da poco alla rosa a disposizione di Max Allegri, con Pulisic e Rabiot che non saranno a disposizione per circa 3-4 settimane a causa della negligenza di CT e staff medici nazionali, ed Estupinan e Nkunku che non ci saranno domani (il francese è ancora in forse ma le probabilità di vederlo a San Siro contro la Viola sono molto basse). Con Saelemaekers invece c'è stato solo uno spavento, con il belga che ha recuperato velocemente dal problema accusato col Belgio.

Durante la conferenza stampa alla vigilia della sfida con la squadra di Stefano Pioli tanti giornalisti hanno incalzato Max su una situazione, quella degli infortuni sofferti dai giocatori in nazionale, diventa ogni anno insostenibile. Il tecnico toscano, dopo aver perso due giocatori chiave, aveva tutte le ragioni del mondo per esternare tutte le sue rimostranze ma ha invece deciso di adottare un registro totalmente diverso: "Abbiamo un numero sufficiente di giocatori per la partita di domani e quindi non ci sono assolutamente problemi di questo genere. Gli infortuni fanno parte della stagione, bisogna essere bravi a capire il momento. È uno stimolo in più".

Poi ha proposto anche delle piccole soluzioni per preservare meglio i calciatori: "L'anno prossimo le due soste sono state accorpate: la sosta più lunga permette che un giocatore se si fa male in nazionale ha più tempo per recuperare. Poi bisogna essere anche un po' fatalisti... Succede. Questo è il periodo più pericoloso. Perché di solito gli infortuni sono nella sosta di novembre, quando i giocatori hanno giocato più partite. Statisticamente novembre e marzo sono i mesi più pericolosi. Poi dovremo trovare soluzioni, a tutto c'è una soluzione. Il calcio si è evoluto e globalizzato, assolutamente non possiamo tornare indietro. Una cosa che ho letto un po' di tempo fa è di anticipare le partite dalle 20.45 alle 20, permette di andare a letto ai giocatori prima, tre ore di riposo in più potrebbe essere un aiuto in più per i giocatori. Potrebbe essere una soluzione".

E poi ha concluso con una frase che riassume perfettamente quella che è la sua mentalità: "Quando c'è un problema bisogna trovare una soluzione, non possiamo continuare a parlare del problema. Altrimenti perdiamo tempo". Inutile piangere sul latte versato, non è che se con un lamento continuo allora Pulisic e Rabiot tornano magicamente a disposizione per la Fiorentina. Giusto. Si tiene squadra e ambiente sugli attenti, dandogli anche quel pizzico di sfida necessario a fargli dimostrare di poter essere all'altezza, ovviamente con le proprie caratteristiche, di chi sostituiscono: "Ci vuole molta calma, non possiamo più tornare indietro. Rabiot non è che domani gioca se lo gestiamo, deve recuperare nel miglior modo possibile, deve prendersi tutto il tempo possibile perché il soleo, come per Leao, è un muscolo bastardo: sembra che non ti dà segnali, poi quando te li dà devi fermarti un'altra volta. E lo stesso vale per gli altri giocatori. Non dobbiamo disperdere energie su quello che sarà, domani abbiamo una partita e pensiamo a quella. Fino a domattina non posso prendere nessuna decisione. Abbiamo giocatori come Athekame che può giocare a destra e sinistra, Pavlovic può fare il grande terzino sinistro. È importante che la squadra giochi da squadra, con umiltà, compattezza e rispetto della Fiorentina".

Chiosa finale dando, come sempre, fiducia e positività a chi domani verrà chiamato in causa: Se ci sono Rabiot e Pulisic si richiede un tipo di partita, se ci sono altri si richiede un altro tipo di partita. L'importante è che tutti riescano a fare tutto quello che devono fare nelle loro caratteristiche: domani ci sono giocatori per fare una bella partita".