Perché Di Paolo è da mandare a casa. Il peso di La Russa contro il Milan. Thiago Silva: piuttosto che niente…
Per l’esperienza che ho maturato negli anni frequentando arbitri e dirigenti del settore, dagli indimenticabili Giulio Campanati e Cesare Gussoni fino a Paolo Casarin, non mi era mai capitato di ascoltare il dibattito tra varista e arbitro di campo alla fine di Milan-Lazio così pieno di errori e omissioni. Tre passaggi mi hanno colpito: 1) la selezione accurata delle immagini che var e avar realizzano prima di richiamare al video il collega così da comprendere bene quello che è avvenuto in Milan-Bologna quando non fecero vedere all’arbitro di campo l’immagine chiave del rigore su Nkunku; 2) lo strafalcione regolamentare commesso da Di Paolo che parla di “palla indirizzata a rete” sapendo perfettamente che non è più considerato un parametro per assegnare o meno il rigore; 3) infine l’insistenza che sconfina nel tentativo non riuscito di condizionare Collu per concedere il rigore con frasi di questo tenore: “ma è una decisione tua”, ripetuta due-tre volte. Di Paolo ha dimostrato di essere prevenuto. E poiché in passato si segnalò anche per il famoso fuorigioco geografico in Milan-Napoli, sarebbe cosa buona e giusta provvedere al suo pensionamento anticipato!
LA RUSSA ALLA GUIDA- Da quando il Milan è tornato nei quartieri alti della classifica, si è registrata una curiosa modalità. Tutte le sue partite e in particolare alcuni episodi di queste partite sono diventati argomenti di discussione per protagonisti della politica oltre che per i commentatori del pallone e per i tifosi che hanno titolo. Fino a quando a sostenere sui social la tesi del Milan “aiutato dagli arbitri” è un napoletano come Umberto Chiariello, non c’è da meravigliarsi e nemmeno da scandalizzarsi. Diverso è invece il peso se le polemiche portano la firma di Ignazio La Russa, presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, tifoso interista dichiarato e molto attivo sia nel frequentare le partite domestiche ed europee dell’Inter che nel partecipare a eventi extra come accaduto di recente alla serata Gran Gala del Calcio a Milano. È come se facesse le veci di Marotta nell’affrontare temi dai quali per eleganza il presidente interista si tiene lontano. In quella circostanza il presidente La Russa ha preso la parola per esprimere in apparenza solidarietà personale al collega senatore Claudio Lotito, sotto sotto è intervenuto per infilzare il Milan sostenendo la tesi del rigore negato ai laziali. In questi casi il peso di un politico di quello spessore è evidente. I siti di marca milanista hanno risposto pubblicando la replica appuntita di Maurizio Lupi, leader di “Noi moderati” e milanista da sempre. Attenzione alla ricaduta di queste “frecciatine” perché si sa che l’ambiente degli arbitri, in generale, risulta sensibile agli interventi di politici influenti!
THIAGO SILVA- Dalle parole dell’agente di Gimenez si è capito ancora una volta che il centravanti messicano non si muoverà a gennaio. E allora è inutile rincorrere chissà quali obiettivi perché senza il sì di Santiago non c’è la possibilità di fare alcuna operazione in attacco. Si possono scambiare le figurine di secondo piano al limite. Invece resta la priorità del difensore. La candidatura di Thiago Silva, per sei mesi, non è il massimo della vita ma è anche la classica opportunità come accadde ai tempi di Ancelotti con Bekcham. Come si dice in questi casi: piuttosto che niente meglio piuttosto!






