Genoa e poi a Firenze tutto in 64 ore: alcune componenti del Milan non gradiscono l'incastro del calendario
Il Milan ha concluso il suo 2025 con una vittoria convincente contro il Verona a San Siro e con la seconda posizione in classifica. Ci sarà giusto il tempo di un brindisi la notte tra il 31 e l'1 ma poi la testa di Max Allegri e della sua squadra sarà immediatamente rivolta agli impegni di gennaio che saranno molti, importanti e ravvicinati. In un caso, anche troppo ravvicinati per i gusti del club rossonero: alcune componenti dell'ambiente rossonero, infatti, non hanno gradito l'organizzazione del calendario tra la gara interna contro il Genoa e la trasferta a Firenze, che si disputeranno nell'arco di 64 ore. Vediamo nel dettaglio.
Meno di tre giorni
Il Milan si prepara a giocare, da qui al 18 gennaio, circa cinque partite in poco più di due settimane. Questo il programma che attende al varco il Diavolo:
Cagliari-Milan, venerdì 2 gennaio ore 20:45
Milan-Genoa, giovedì 8 gennaio ore 20:45
Fiorentina-Milan, domenica 11 gennaio 20:45
Como-Milan, giovedì 15 gennaio ore 20:45
Milan-Lecce, domenica 18 gennaio ore 20:45
Le perplessità di alcuni esponenti del mondo rossonero riguardano in particolar modo la vicinanza tra la gara contro il Genoa e quella contro la Fiorentina. Considerando date e orario delle due partite, Allegri avrà meno di tre giorni per preparare la trasferta in Toscana: per l'esattezza, come detto in apertura, 64 ore. Il Milan sarà in campo giovedì a San Siro e il giorno dopo ci sarà il classico lavoro di scarico: sabato, di fatto, sarà l'unico giorno per preparare la gara con anche il malus di dover viaggiare lontano da Milano.
Senza coppe
È chiaro che un calendario di questo genere può andare a influenzare le prestazioni e il rendimento sportivo, specialmente con una classifica così corta come è quella dei piani alti in Serie A in questa stagione. Quello che fa storcere il naso è la necessità di una tale organizzazione con una squadra che non è impegnata nelle Coppe. Il Milan, suo malgrado, ha un calendario più sgombro rispetto alla concorrenza e dunque, al netto degli obblighi televisivi, non ha limitazioni di nessun tipo. Diverso è il discorso per squadre come Inter, Napoli, Roma o Juventus, tutte impegnate in Europa, per le quali talvolta è inevitabile un calendario a raghi serrati: una settimana, dopo, per esempio i nerazzurri saranno in campo anche loro a 64 ore di distanza, ma con la differenza che qualche giorno dopo saranno impegnati in Champions League. Con un Milan senza ulteriori impegni oltre al campionato e che avrà sei giorni tra la trasferta di Cagliari e la partita col Genoa, che bisogno c'era di ingolfare in questo modo il calendario?






