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Seedorf: "Leao è padrone del suo destino, l'ambiente Juve aveva bisogno di nuovi stimoli"
Intervistato dall'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, Clarence Seedorf ha parlato del Milan a partire da Rafael Leao: "Leao è padrone del suo destino. Ha talento, deve sfruttarlo bene per diventare uno dei migliori. Ibrahimovic? Mi piace vedere ex giocatori intelligenti, con competenze, nelle posizioni per poter dare supporto alle società, soprattutto dove le competenze sono sbilanciate verso la gestione dell’azienda.
La rivoluzione culturale di Thiago Motta alla Juve? L’ambiente Juve aveva bisogno di nuovi stimoli e l’allenatore ha dimostrato idee chiare. Anche lui avrà bisogno di tempo. Il club lo metterà nelle migliori condizioni per lavorare bene. Questa è una condizione fondamentale per raggiungere risultati. Koopmeiners vale quella cifra e Yildiz vale la maglia numero 10? Chiunque deve dimostrare di valere la maglia che indossa. Non è sempre semplice riuscirci subito, il percorso di crescita soprattutto per i giovani è molto soggettivo, ma entrambi possono ritagliarsi un ruolo importante.
Quanto conta la fortuna in Champions? Noi siamo artefici della nostra fortuna. Moltiplicando quanto uno ci crede per quanto impegno e lavoro si mette, si ottiene la fortuna. La fortuna è una abilità. La fortuna bisogna andarsela a cercare perché in una competizione dove tutti sono attrezzati per vincere, nessuno regala nulla".
La rivoluzione culturale di Thiago Motta alla Juve? L’ambiente Juve aveva bisogno di nuovi stimoli e l’allenatore ha dimostrato idee chiare. Anche lui avrà bisogno di tempo. Il club lo metterà nelle migliori condizioni per lavorare bene. Questa è una condizione fondamentale per raggiungere risultati. Koopmeiners vale quella cifra e Yildiz vale la maglia numero 10? Chiunque deve dimostrare di valere la maglia che indossa. Non è sempre semplice riuscirci subito, il percorso di crescita soprattutto per i giovani è molto soggettivo, ma entrambi possono ritagliarsi un ruolo importante.
Quanto conta la fortuna in Champions? Noi siamo artefici della nostra fortuna. Moltiplicando quanto uno ci crede per quanto impegno e lavoro si mette, si ottiene la fortuna. La fortuna è una abilità. La fortuna bisogna andarsela a cercare perché in una competizione dove tutti sono attrezzati per vincere, nessuno regala nulla".
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