Rabiot: "'Cavallo Pazzo' mi piace e mi rappresenta. Già a inizio mercato parlai con Allegri"
Il centrocampista del Milan, Adrien Rabiot, ha concesso una lunga intervista all'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. Tra i tanti temi analizzati, il francese ha parlato anche del suo rapporto con Allegri: "È un vincente e mi piacciono la sua personalità, come allena, la passione che ha per il calcio e la sua ambizione. Dà sempre tutto e mi rivedo nel suo modo di pensare. Fuori dal campo poi è sempre molto positivo, fa delle battute e ci fa stare tranquilli".
Sul suo trasferimento in maglia rossonera, Rabiot ha spiegato: "Il Milan mi voleva anche lo scorso anno: ero svincolato e abbiamo parlato. Con me la squadra sarebbe arrivata più in alto rispetto all’ottavo posto? Non lo so, ma visto quello che stiamo facendo adesso, dico che sono arrivato a Milanello al momento giusto. Il club rossonero mi ha cercato anche a luglio, ma allora era difficile per me andarmene dal Marsiglia. Dopo che è successa quella cosa (l’episodio nello spogliatoio con Rowe, ndr) altre società italiane mi hanno contattato, ma io sapevo cosa volevo. A inizio mercato Allegri mi aveva detto: 'Vediamo cosa succede' e qualcosa è successo davvero. Non so come fa, ma prevede anche... il futuro (ride, ndr)".
Infine, una battuta sul soprannome 'Cavallo Pazzo': "A Parigi ero 'Le Duc' e a Torino sono diventato 'Il Duca'. 'Cavallo Pazzo' mi piace e mi rappresenta: quando in campo parto... Per Landucci sono 'Monsieur' dai tempi della Juve: suona bene". E sulla reazione di Allegri al suo infortunio al polpaccio: "Mi chiedeva tre-quattro volte al giorno quando tornavo, ma sapeva che l’infortunio era importante e voleva che giocassi solo quando ero pronto".
Altre notizie
Ultime dai canali
Primo piano








