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Soulé è ancora troppo giovane per Allegri. Ma le big d'Europa sono piene di "ragazzini"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 5 novembre 2021, 14:08Serie A
di Ivan Cardia

Soulé è ancora troppo giovane per Allegri. Ma le big d'Europa sono piene di "ragazzini"

"È un ragazzino bravo ma la maturità si raggiunge a 25-26 anni". Così Massimiliano Allegri ha sostanzialmente rimandato Matias Soulé, convocato dall'Argentina ma giudicato ancora troppo imberbe dalla Juventus dei grandi. "I predestinati a vent'anni sono pochissimi", dice il livornese, che ha sempre avuto un atteggiamento molto cauto nell'inserimento dei giovani, ma nella conferenza di oggi sembra aver tratteggiato un percorso fin troppo lento per far sbocciare i talenti nel nostro Paese. Del resto, tra i big5 la Serie A è il campionato con il minor impiego di calciatori del 2003 o del 2004. I tecnici italiani, o che allenano in Italia, sembrano tutti d'accordo con Allegri. Ma siamo sicuri che il calcio si muova ancora così a rilento?

Gavi e gli altri. Il centrocampista spagnolo del Barcellona ha fatto parecchio rumore, perché un diciassettenne con quella personalità è raro da trovare. Ha già giocato oltre 700 minuti con la maglia del Barcellona. Se Allegri di sicuro lo annovererebbe fra i predestinati, c'è da segnare che in blaugrana trova regolarmente spazio un classe 2002 come Pedri, mentre la numero 10 è sulle spalle del coetaneo Ansu Fati. In rosa, e spesso anche in campo, i vari Eric Garcia (2001), Nico Gonzalez (2001), Yusuf Demir (2003) e Alex Balde (2003). Se la stagione disgraziata dei blaugrana non è da prendere da esempio, il Real Madrid secondo nella Liga fa regolarmente affidamento su Rodrygo (2001), in estate ha speso oltre 30 milioni per Eduardo Camavinga (2003, alla questione mercato ci arriveremo) e ha portato in prima squadra Miguel Gutierrez (2001).


Modello Bayern. In Bundesliga, il manifesto è il ventunenne Erling Haaland, in questo momento il calciatore più appetibile d'Europa e del mondo. Al Borussia Dortmund, del resto, i giovani sono la regola: del 2002 Giovanni Reyna ma anche Reinier e Knauff, il gioiello del 2003 è Jude Bellingham, la next big thing il classe 2004 Youssoufa Moukoko. Se i gialloneri non possono essere un riferimento per la Juventus - tesi tutta da verificare considerati i rispettivi percorsi europei nelle ultime stagioni - ecco il Bayern Monaco. Un modello sotto tutti i punti di vista. Ebbene, in questo caso il volto copertina è Jamal Musiala, classe 2003, ma trova spazio anche il 200 Tanguy Nianzou. E uno come Alphonso Davies è ormai da tempo una stella della squadra.

Premier e mercato. Per completare il giro d'Europa, Guardiola non ha aspettato molto prima di lanciare Phil Foden. Un altro predestinato, poco da da dire. Se oggi il City non ha altri giovanissimi in rampa di lancio, a Manchester sponda United è ormai regular un "ragazzino" come Mason Greenwood (2001), per il futuro è già pronto Amad Diallo, 2003 preso a peso d'oro dall'Atalanta. Quanto all'aspetto economico, non proprio secondario, c'è da notare come sei dei dieci trasferimenti più costosi dell'ultima sessione di mercato abbiano visto come protagonisti calciatori nati dal 1997 in poi. Si va da Jadon Sancho (2000) a Ibrahima Konaté ('99): non certo ragazzi di 25-26 anni, eppure già pagati come campioni affermati quali di fatto sono. Affari che hanno fatto ricchi i club che li hanno ceduti, dopo averli lanciati da giovanissimi. È possibile che siano davvero tutti dei predestinati.