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TMW - Di Biagio: "Il Napoli è un esempio per tutti. Italia, è il momento di ripartire"
Luigi Di Biagio, allenatore tra i protagonisti del "Premio Clessidra" di quest'anno, ha parlato a margine dell'evento ripartendo dal Mondiale che sta per prendere il via in Qatar: "Lo vedremo con un occhio diverso, da tifosi. Dobbiamo prendere atto di quello che è successo e ripartire".
C'è una squadra favorita e per chi fa il tifo?
"Non ho una squadra per cui farò il tifo. Le favorite sono sempre le stesse. Bisogna vedere come staranno fisicamente. Brasile, Argentina e Francia hanno qualcosa in più, poi ci sarà la solita sorpresa ma non so quale potrebbe essere".
Cosa ne pensa di questo Napoli?
"La risposta è scontata, stanno facendo un grandissimo campionato. Giocano a meraviglia sia in Italia che in Europa. C'è da prendere esempio perché vincere è importante ma vincere giocando bene è ancora più importante. Complimenti a loro. Poi a gennaio inizierà un altro campionato ma hanno un vantaggio importante anche a livello di consapevolezza".
È stato mai vicino alla Fiorentina da giocatore o da allenatore?
"Mi sento un po' fiorentino, perché da giocatore ho sfiorato il trasferimento almeno tre o quattro volte. Prima di andare alla Roma, poi nel '99 e anche nel 2000. Mi è dispiaciuto non aver mai vestito questa maglia ma mi piace da sempre come squadra. Da allenatore era fatta prima che arrivasse Iachini ma poi il club ha cambiato idea. Peccato, anche in questo caso perché sarebbe stata un'opportunità meravigliosa. Stanno giocando bene, c'è un allenatore fantastico e un grande pubblico".
C'è una squadra favorita e per chi fa il tifo?
"Non ho una squadra per cui farò il tifo. Le favorite sono sempre le stesse. Bisogna vedere come staranno fisicamente. Brasile, Argentina e Francia hanno qualcosa in più, poi ci sarà la solita sorpresa ma non so quale potrebbe essere".
Cosa ne pensa di questo Napoli?
"La risposta è scontata, stanno facendo un grandissimo campionato. Giocano a meraviglia sia in Italia che in Europa. C'è da prendere esempio perché vincere è importante ma vincere giocando bene è ancora più importante. Complimenti a loro. Poi a gennaio inizierà un altro campionato ma hanno un vantaggio importante anche a livello di consapevolezza".
È stato mai vicino alla Fiorentina da giocatore o da allenatore?
"Mi sento un po' fiorentino, perché da giocatore ho sfiorato il trasferimento almeno tre o quattro volte. Prima di andare alla Roma, poi nel '99 e anche nel 2000. Mi è dispiaciuto non aver mai vestito questa maglia ma mi piace da sempre come squadra. Da allenatore era fatta prima che arrivasse Iachini ma poi il club ha cambiato idea. Peccato, anche in questo caso perché sarebbe stata un'opportunità meravigliosa. Stanno giocando bene, c'è un allenatore fantastico e un grande pubblico".
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