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Il bello e il brutto del River Plate: il crack di Driussi, Mastantuono e una difesa che balla

Il bello e il brutto del River Plate: il crack di Driussi, Mastantuono e una difesa che ballaTUTTO mercato WEB
© foto di José María Díaz Acosta
Oggi alle 08:15Mondiale per Club
di Marco Conterio

Tosti, duri, cattivi ma ricchissimi di talento. Occhio al River Plate che tra mille sbavature ed errori, permeati da sempre nel dna dei Millionarios, hanno spazzato via per 3-1 gli Urawa Red Diamonds nella prima del Mondiale per Club. C'è tanto da raccontare della gara d'esordio della formazione di Buenos Aires, partendo però da una tegola che apre grossi problemi per il tecnico Marcelo Gallardo. Il crack di Sebastian Driussi che sarà costretto a saltare tutto il torneo.

Tocca a Borja o a Colidio?
L'interrogativo è duopo. Tocca ora a Facundo Colidio o a Miguel Borja? La sostituzione sul campo è stata con il colombiano ex Livorno ma è chiaro che ci siano entrambe le possibilità. Colidio, meteora di casa Inter ma perno della formazione argentina, ha pure segnato di testa contro gli Urawa Red Diamonds aprendo le danze nel 3-1 finale. Sono però chiaramente sia lui che Borja giocatori diversi da Driussi che negli ultimi tempi si è trasformato anche in giocatore di manovra, capace di legare i reparti e di aiutare anche dalla parte del fenomenale (e promesso e firmato sposo del Real Madrid) Franco Mastantuono, ancora acerbo in fase difensiva.

Una difesa di duri. Ma spesso scoperta
C'è poi una difesa che ben conosciamo e che hanno loro malgrado incontrato anche i giapponesi. Lucas Martinez Quarta e German Pezzella come guardiani centrali, Gonzalo Montiel e Marcos Acuna come terzini entrambi di grande spinta che danno al River un gioco arioso, iper offensivo ma che ha patito tantissimo le ripartenze dei nipponici. Eccolo il punto debole. Una squadra attaccabile soprattutto sugli esterni, perché Mastantuono non fa il cursore in fase difensiva, perché Colidio e Gonzalo Martinez, entrato al suo posto, non sono sin troppo avvezzi alla fase difensiva. Ecco dove potrà fare male l'Inter. Con la sua arma migliore. Baricentro basso e transizioni. Ma prima tocca al Monterrey.

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