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Frosinone, Machin si presenta: "Sono in debito con Angelozzi, voglio ripagare la fiducia"
Josè Machin, nuovo centrocampista del Frosinone, si è presentato in conferenza stampa. Queste le parole del giocatore dei ciociari raccolte da TuttoFrosinon.com:
Perché hai accettato di venire a Frosinone?
"Dopo aver saputo di dover uscire dal Monza sia il mister che il direttore mi hanno convinto a venire qui. Mi piacciono le sfide e sono pronto a saldare il debito col direttore"
Su di te si punta davvero tanto dal momento che abbiamo tanti giovani...
"Sì, tutti sappiamo come è il campionato. Ci sono tanti giovani però ho visto una squadra sia di qualità che di professionismo e lavoro. Si lavora molto forte, ci si impegna. Sono nel posto giusto per cercare di fare la differenza"
Come ti sei inserito in questa realtà?
"Giocare contro il Frosinone in questo stadio è sempre stato difficile, c'è un grande tifo per 90 minuti. I compagni mi hanno fatto inserire subito nel gruppo, non vedo l'ora di poter giocare una gara intera in questo stadio"
Da Machin ci si aspetta tanto. Questa cosa mette pressione o responsabilizza?
"Nel calcio, soprattutto i tifosi percepiscono le qualità di un calciatore. Quello che dico sempre ai miei amici è di saper convivere con questo e dare sempre il massimo"
Cosa ti piace fare nella vita privata?
"Dietro di me c'è la mia famiglia che anche da lontano mi sta vicino. Mia moglie sta con me tutti i giorni. Quando invece sono solo gioco alla play o mi alleno"
Zerbin ti ha dato qualche consiglio sul Frosinone? Similitudini col Monza?
"Zerbin è un bravissimo ragazzo che si è messo subito a disposizione. Prima di venire a Frosinone ho avuto confronti con Mazzitelli e Sampirisi e mi hanno parlato benissimo di Frosinone e di come questa società ti mette tutto a disposizione. Mi hanno aiutato a fare questa scelta"
Il tuo ruolo preferito?
"L'importante è essere in campo. Secondo me do il meglio dalla metà campo in avanti, che sia mezz'ala trequartista o altre posizioni"
Un sogno da realizzare?
"Il mio sogno è poter ritrovare la miglior versione di me e poter dare e il massimo in ogni partita. Ho imparato a non pensare più ai sogni lavorativi, devo dare il meglio di me per il bene della squadra"
Perché hai accettato di venire a Frosinone?
"Dopo aver saputo di dover uscire dal Monza sia il mister che il direttore mi hanno convinto a venire qui. Mi piacciono le sfide e sono pronto a saldare il debito col direttore"
Su di te si punta davvero tanto dal momento che abbiamo tanti giovani...
"Sì, tutti sappiamo come è il campionato. Ci sono tanti giovani però ho visto una squadra sia di qualità che di professionismo e lavoro. Si lavora molto forte, ci si impegna. Sono nel posto giusto per cercare di fare la differenza"
Come ti sei inserito in questa realtà?
"Giocare contro il Frosinone in questo stadio è sempre stato difficile, c'è un grande tifo per 90 minuti. I compagni mi hanno fatto inserire subito nel gruppo, non vedo l'ora di poter giocare una gara intera in questo stadio"
Da Machin ci si aspetta tanto. Questa cosa mette pressione o responsabilizza?
"Nel calcio, soprattutto i tifosi percepiscono le qualità di un calciatore. Quello che dico sempre ai miei amici è di saper convivere con questo e dare sempre il massimo"
Cosa ti piace fare nella vita privata?
"Dietro di me c'è la mia famiglia che anche da lontano mi sta vicino. Mia moglie sta con me tutti i giorni. Quando invece sono solo gioco alla play o mi alleno"
Zerbin ti ha dato qualche consiglio sul Frosinone? Similitudini col Monza?
"Zerbin è un bravissimo ragazzo che si è messo subito a disposizione. Prima di venire a Frosinone ho avuto confronti con Mazzitelli e Sampirisi e mi hanno parlato benissimo di Frosinone e di come questa società ti mette tutto a disposizione. Mi hanno aiutato a fare questa scelta"
Il tuo ruolo preferito?
"L'importante è essere in campo. Secondo me do il meglio dalla metà campo in avanti, che sia mezz'ala trequartista o altre posizioni"
Un sogno da realizzare?
"Il mio sogno è poter ritrovare la miglior versione di me e poter dare e il massimo in ogni partita. Ho imparato a non pensare più ai sogni lavorativi, devo dare il meglio di me per il bene della squadra"
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