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Italia, Raspadori: "Sono molto più maturo rispetto al 2021. Spalletti? È sempre lui"
Quanto ti senti cresciuto rispetto all'ultimo Europeo? A due giorni dalla seconda gara di Euro2024 contro la Spagna, a fare il punto sul momento dell'Italia - e non solo - ci ha pensato Giacomo Raspadori. In conferenza stampa l'attaccante del Napoli ha risposto anche a questa domanda: "Sono molto più maturo, quella per me fu la prima convocazione. Fu una cosa inaspettata, anche se pure essere qui oggi non è scontato, è grande motivo di orgoglio".
Come ti senti? Come hai ritrovato Spalletti?
"Spalletti è sempre lui, la carica te la trasmette in ogni istante sia dal punto di vista motivazionale che tattico. Il tempo a disposizione è meno, quindi cerca di imprimere il suo credo in maniera più concentrata. L'obiettivo principale è avere una identità che ognuno dei 26 giocatori sia in grado di riconoscere così da portarla in campo".
Come è stata la comunicazione tra te e Spalletti in questo anno?
"Io mi sono sempre sentito parte del gruppo della Nazionale, ho saltato solo una convocazione per infortunio. Non ho mai avuto modo di pensare di non poterne far parte. Come ho detto prima, la continuità aiuta il giocatore a esprimersi al meglio: giocare 30 gare di fila ti porta ad avere una sicurezza tecnico-tattica diversa e questo può aiutare, rende l'approccio alla partita anche più semplice. Il mister lo sentivo qualche volta, non spesso, ma quando hai la conferma con le convocazioni di esserci vuol dire che la stima è molto alta".
Leggi qui la conferenza stampa integrale di Giacomo Raspadori
Come ti senti? Come hai ritrovato Spalletti?
"Spalletti è sempre lui, la carica te la trasmette in ogni istante sia dal punto di vista motivazionale che tattico. Il tempo a disposizione è meno, quindi cerca di imprimere il suo credo in maniera più concentrata. L'obiettivo principale è avere una identità che ognuno dei 26 giocatori sia in grado di riconoscere così da portarla in campo".
Come è stata la comunicazione tra te e Spalletti in questo anno?
"Io mi sono sempre sentito parte del gruppo della Nazionale, ho saltato solo una convocazione per infortunio. Non ho mai avuto modo di pensare di non poterne far parte. Come ho detto prima, la continuità aiuta il giocatore a esprimersi al meglio: giocare 30 gare di fila ti porta ad avere una sicurezza tecnico-tattica diversa e questo può aiutare, rende l'approccio alla partita anche più semplice. Il mister lo sentivo qualche volta, non spesso, ma quando hai la conferma con le convocazioni di esserci vuol dire che la stima è molto alta".
Leggi qui la conferenza stampa integrale di Giacomo Raspadori
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