
Napoli, infortuni, poche idee e fragilità difensiva: per Conte tanti campanelli d'allarme
Il Napoli crolla a Torino. La squadra di Antonio Conte incassa la seconda sconfitta in sette giornate (la terza stagionale includendo quella col City in Champions) ed inizia nel peggiore dei modi il ciclo di sette gare in 22 giorni. Tanti i campanelli d’allarme a cui dovrà far fronte Conte perché più che il risultato - anche quello sorprendente, considerando che il Torino non aveva mai segnato gol in casa ed è la peggior difesa del campionato - lo stupore ulteriore è per la prestazione irriconoscibile del Napoli, mai capace di alzare giri e qualità del palleggio, finendo per giocare solo sugli esterni collezionando palloni al centro di facile lettura per i tre centrali del Torino. A differenza di altri primi tempi molto negativi - vedi Genoa, Cagliari o Pisa - stavolta non ha fatto seguito un secondo tempo travolgente, trovando qualche giocata di qualità solo grazie agli spunti individuali di Neres e poi di Lang nel finale.
Allarme difesa
Il Napoli continua a prendere gol. Al di là dell'errore che ha lanciato Simeone di fronte a Milinkovic-Savic, la squadra di Conte nel primo tempo è parsa sfilacciarsi troppo facilmente ad ogni ripartenza, rischiando in più occasioni. Conte però nel post-partita ha minimizzato: "Di che vogliamo parlare, c'è stato un rimpallo fortuito e abbiamo messo in porta Simeone, non c'è stata una disattenzione. Quest'anno stiamo facendo un calcio più aggressivo e propositivo, spesso per voler fare la partita, cosa che serve per fare un ultimo step e lasciamo spazi in ripartenza agli avversari. E' inevitabile, ci sta. Dobbiamo migliorare quando andiamo forte in pressione nei duelli per fare un ulteriore step", le parole di Conte in conferenza stampa.
Assenze pesanti, ma perché così tanti infortuni?
Hanno pesato indubbiamente le assenze: fuori McTominay e Hojlund (peraltro presenti a Torino per l'idea di schierarli comunque?), che si sono aggiunti a Lobotka e Rrahmani mentre Politano e Buongiorno sono rientrati solo nel finale per evitare ulteriori rischi. Sei titolari fuori che però sollevano anche un interrogativo sui tanti, troppi infortuni in casa Napoli. Conte anche alla vigilia ha lungamente discusso degli infortuni in aumento in tutta Europa, ma il Napoli è ben oltre la media e ad oggi la squadra italiana con più infortuni muscolari. E Conte dovrà continuare le rotazioni per non allungare la lista perché si continua a giocare ogni tre giorni, prima col Psv ad Eindhoven e poi con l'Inter al Maradona.
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