Napoli-Inter è anche la sfida fra le riserve che funzionano contro quelle che non riescono a incidere
Uno dei temi della super sfida fra Napoli ed Inter che si giocherà fra poche ore al Maradona è anche quello legato alle riserve e al loro impatto sulle partite, che sia dall'inizio o in corso d'opera. Una situazione che, analizzando le rose delle squadre, è decisamente diversa per i due allenatori.
Da una parte i padroni di casa che ancora non hanno beneficiato particolarmente dell'aiuto dei non titolari: Lorenzo Lucca sta trovando difficoltà ad inserirsi nei meccanismi di Conte, discorso simile per Noa Lang. Due giocatori arrivati in estate e che hanno il difficile compito di sostituire i vari Hoojlund, McTominay e Politano, non proprio un compito semplice. Ma qualcosa in più era lecito attendersi. Così come un impatto diverso poteva averlo David Neres, per restare nel reparto offensivo. Un po' meglio è andata qualche metro più indietro, con Gilmour che non sarà Lobotka ma che porta sempre a casa la pagnotta e con Juan Jesus che all'occorrenza è l'usato di sicuro affidamento.
Diversissimo il ragionamento per l'Inter: in attesa di capire cosa sono e cosa potranno dare Diouf e Luis Henrique, i nerazzurri hanno scoperto il piacere di avere due attaccanti pronti all'uso di riserva per la Thula: Pio Esposito e Bonny sono stati protagonisti di un ottimo avvio di stagione, con gol e giocate che hanno convinto tutti. A centrocampo Frattesi è sempre arma utilissima a gara in corso, con Sucic che si è dimostrato acquisto giusto. Carlos Augusto è un titolare aggiunto, con De Vrij e Josep Martinez che quando chiamati in causa hanno dato buone garanzie.
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