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3 novembre 1985, la meraviglia di Diego Maradona. Punizione ai limiti della fisicaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Oggi alle 00:00Accadde Oggi...
di Andrea Losapio

3 novembre 1985, la meraviglia di Diego Maradona. Punizione ai limiti della fisica

Il 3 novembre del 1985 gli spettatori del San Paolo di Napoli vedono qualcosa di davvero straordinario. Perché dei tanti gol di Diego Armando Maradona, nessuno è stato unico come la punizione contro la Juventus, con in porta Stefano Tacconi. La Juve è campione d'Europa - a causa della finale insanguinata dell'Heysel del 29 maggio precedente contro il Liverpool - mentre il Napoli diventerà campione d'Italia non in quella stagione, ma nella successiva. C'è anche una fotografia molto conosciuta, di Maradona con Platini, che testimonia quella gara maschia e difficile, con pochissimi spazi per voli pindarici. Almeno fino al minuto 72, quando 80 mila persone incominciano a trattenere il fiato. Punizione a due nell'area della Juventus, praticamente impossibile far passare la palla sopra la barriera. Un giocatore normale preferirebbe calciare forte sul palo del portiere, o cercare il buco nella barriera. Sei persone a difensore e la raccomandazione è semplice: quella di non muoversi e non aprirsi. L'arbitro Redini di Pisa fischia e nessuno si scompone. La barriera, anzi, avanza. Pecci tocca verso Maradona che, da ben dentro l'area, alza una parabola arcuata che supera la barriera e finisce sotto il sette. Uno a zero e game, set and match per il Napoli, che esce dal campo vittorioso.