Il doppio ex Gautieri: "Io sto con Conte, a Napoli s'è perso l'equilibrio. Su Palladino..."
Stasera ci sarà Napoli-Atalanta. Match importantissimo, soprattutto per i nerazzurri che devono risalire la china dopo l'esonero di Juric. In esclusiva, ai microfoni di Tuttomercatoweb, ha parlato l'ex esterno orobico Carmine Gautieri: tra l'arrivo di Palladino a Bergamo, il momento degli atalantini e anche qualche pillola sul match tra partenopei e bergamaschi.
Partiamo da Palladino: come giudica il suo arrivo all'Atalanta?
"Io penso che l'Atalanta stia seguendo molto il filo di Gasperini. Juric è stata per me una buona scelta come allenatore seppur le cose sono andate in un certo modo. Stessa cosa con Palladino, si sta percorrendo il filo lasciato dallo stesso Gian Piero. Sono convinto che la squadra si risolleverà".
Giusto dire che la chiave di Palladino sarà l'entusiasmo e la sua capacità di saper formare un gruppo?
"Io penso che la rosa dell'Atalanta debba ritenersi fortunata a giocare in un contesto come quello di Bergamo: ambiente dove c'è passione e una società molto importante fatta di persone per bene. I giocatori stessi devono trovare le motivazioni giuste per ritrovare grandi soddisfazioni: riprendere quello che di buono è stato fatto per esempio l'anno scorso. A Bergamo le motivazioni si possono trovare facilmente, poi Palladino darà sicuramente il suo contributo".
Cosa invece è andato storto con Juric?
"Non sono arrivati i risultati. Purtroppo quando ti ritrovi in situazioni di questo tipo, non potendo mandare via 40 giocatori, devi per forza cambiare l'allenatore. Le aspettative dell'Atalanta sono molto alte: bisogna lottare per l'Europa. A mio avviso Juric era stata comunque una scelta giusta, ma i risultati non sono stati positivi: lì è inevitabile un cambio al timone, seppur la forza e la competenza della società".
Su Lookman e De Ketelaere. Ademola può ancora rendere nonostante le polemiche, CDK invece diventerà un leader?
"De Ketelaere penso sia un giocatore determinato: ha una grande prospettiva e sono convinto che questo attaccante possa fare il salto di qualità. Lookman non lo scopriamo adesso quanto sia forte: per me è un giocatore da Real Madrid. Mi ha stupito molto il suo atteggiamento, evidentemente il giocatore ha ragionato con la testa di qualcun altro. La società Atalanta ha agito benissimo, però il ragazzo è stato malconsigliato da qualcuno: penso che Mola sia un ragazzo molto tranquillo".
Dall’Atalanta attuale alla sua: che ricordi ha dei suoi tre anni a Bergamo?
"Mi ricordo Taibi, Zenoni, Bellini, Lorenzi, Natali, Pinardi e anche Doni: eravamo tutti italiani con qualche straniero. Normale che il calcio si sia è evoluto, però l'Atalanta di quando c'ero io era completamente diversa: è cresciuta sotto tutti i punti di vista. Tuttavia prima eravamo la maggior parte italiani, e al giorno d'oggi in Nazionale si fa molta fatica a trovare giocatori di talento: su questo Gattuso non ha colpe, ma purtroppo gli italiani talentuosi fanno fatica a ritagliarsi il loro spazio".
Giusto dire che la retrocessione del 2003 fu paradossale visto il grande girone di ritorno?
"Si, fu una retrocessione paradossale. Nel girone di ritorno facemmo molti punti, poi ci fu lo spareggio contro la Reggina rinviato causa pioggia: fu una mazzata incredibile per l'Atalanta. Ricordo molto i tifosi che ci applaudirono nonostante le difficoltà, e Zanzi mi disse dopo quella retrocessione "Tranquillo, ora programmiamo la Serie A". La società, anche ai tempi con Ruggeri, era solida, e dopo quel brutto risultato centrammo la promozione in A".
Cosa ricorda della promozione con Mandorlini?
"Mandorlini era un mister importante che portò un calcio offensivo a Bergamo. Ci faceva esprimere nella maniera migliore possibile: riuscì a gestire il gruppo e facemmo un campionato straordinario. A Bergamo sono legato e infatti ho comprato casa lì: mi piacerebbe un futuro dare ancora un grande contributo all'Atalanta".
Che ricordo ha della famiglia Ruggeri?
"Famiglia leale, onesta e passionale. Io e Ivan Ruggeri con una stretta di mano ci accordammo un mese prima della firma formale del contratto: eccezionale sotto tutti i punti di vista. Il bergamasco è un grande lavoratore, una persona per bene: sono legato a tutta quella gente e sono stato fortunato ad avere avuto quella presidenza. Al giorno d'oggi nel calcio sono persone uniche: stessa cosa la famiglia Percassi".
Parlando del Napoli, come giudica la stagione dei partenopei fino ad ora?
"Stanno facendo un cammino importante: sono a pochi punti dal primo posto. Secondo me si è perso l'equilibrio da parte dell'ambiente, perché mettere in discussione il Napoli dopo l'anno scorso è impensabile. Antonio Conte non va messo in discussione".
Conte è stato al centro delle polemiche: segno di rottura o una situazione ingigantita visti gli ultimi risultati?
"Conte ha voluto dare una sterzata all'ambiente. Ha fatto bene a dire determinate cose, anche perché si sta perdendo l'equilibrio: il Napoli non può sempre vincere tutto e subito. Lui voleva tenere l'ambiente con i piedi per terra: una soluzione ideale per ottenere grandi risultati. Io sto dalla sua parte".
Che partita si aspetta da Napoli-Atalanta?
"Stasera ci saranno due squadre che dovranno riscattarsi: soprattutto l'Atalanta che ha bisogno di riprendere la retta via. Sicuramente sarà una grande bella partita dove ci sono giocatori di qualità da entrambe le parti. Assisteremo ad un match emozionante".








