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Fiorentina, dopo la rottura con Vlahovic occhio al mercato di gennaio: più estero che Juventus
Il comunicato pubblicato da Rocco Commisso a proposito del rinnovo di contratto di Dusan Vlahovic dove il presidente della Fiorentina ha annunciato che l'attaccante ha deciso di non firmare, apre un nuovo capitolo di una vicenda iniziata mesi fa ma che potrebbe concludersi già nel prossimo gennaio. Senza che questa mossa, decisa dal presidente per mettere pressione sul giocatore e sul suo procuratore, faccia breccia infatti, la Fiorentina potrebbe anche decidere di ascoltare eventuali offerte di mercato già a gennaio, ovviamente non prima di aver trovato uno o due giocatori per sostituire i potenziali 20 gol del serbo.
Dove e come? - All'attaccante e al suo agente potrebbe convenire trovare una soluzione che metta d'accordo tutti già nel corso dell'inverno, visto che Commisso ha minacciato nemmeno troppo velatamente la possibilità di tenerlo in viola fino al 2023, ovviamente alle stesse cifre attuali, ovvero meno di un milione di euro a stagione contro i 4 e passa offerti per il prolungamento. A gennaio difficilmente potrebbe entrare in corsa la Juventus, visto che le richieste viola potrebbero comunque superare i 50 milioni di euro, ma all'estero il nome di Vlahovic è seguito con interessa da diversi club di prima fascia. L'Atletico Madrid non l'ha mai mollato, per esempio. Ma anche il Manchester City, con Sterling che non viene utilizzato con continuità da Guardiola, potrebbe tornare alla carica per superare il fallimento dell'operazione Kane. Senza parlare del Borussia Dortmund, che potrebbe dover fare i conti nuovamente con il Real Madrid per Haaland, puntando poi sul talento viola.
Decide Commisso - Molto dipenderà anche dal vulcanico presidente della Fiorentina, che ha dimostrato di decidere spesso anche di pancia e non solo col portafoglio a cui tiene ma che non è la priorità quando si parla di principi. Sicuramente il patron viola ha già fatto intendere che Vlahovic non sarà l'unico attaccante della seconda parte di stagione nel caso in cui dovesse restare a Firenze. Poi ci sarà da capire anche la richiesta per l'eventuale cessione anticipata, visto che se dovesse essere superiore ai 50/60 milioni, allontanerebbe qualsiasi pretendente anche all'estero. E allora occhio alla possibilità di restare fino alla data della scadenza, perché tra dire e il fare, per il procuratore e il suo giocatore, c'è da solcare un mare chiamato Commisso che in questo momento è decisamente in tempesta.
Dove e come? - All'attaccante e al suo agente potrebbe convenire trovare una soluzione che metta d'accordo tutti già nel corso dell'inverno, visto che Commisso ha minacciato nemmeno troppo velatamente la possibilità di tenerlo in viola fino al 2023, ovviamente alle stesse cifre attuali, ovvero meno di un milione di euro a stagione contro i 4 e passa offerti per il prolungamento. A gennaio difficilmente potrebbe entrare in corsa la Juventus, visto che le richieste viola potrebbero comunque superare i 50 milioni di euro, ma all'estero il nome di Vlahovic è seguito con interessa da diversi club di prima fascia. L'Atletico Madrid non l'ha mai mollato, per esempio. Ma anche il Manchester City, con Sterling che non viene utilizzato con continuità da Guardiola, potrebbe tornare alla carica per superare il fallimento dell'operazione Kane. Senza parlare del Borussia Dortmund, che potrebbe dover fare i conti nuovamente con il Real Madrid per Haaland, puntando poi sul talento viola.
Decide Commisso - Molto dipenderà anche dal vulcanico presidente della Fiorentina, che ha dimostrato di decidere spesso anche di pancia e non solo col portafoglio a cui tiene ma che non è la priorità quando si parla di principi. Sicuramente il patron viola ha già fatto intendere che Vlahovic non sarà l'unico attaccante della seconda parte di stagione nel caso in cui dovesse restare a Firenze. Poi ci sarà da capire anche la richiesta per l'eventuale cessione anticipata, visto che se dovesse essere superiore ai 50/60 milioni, allontanerebbe qualsiasi pretendente anche all'estero. E allora occhio alla possibilità di restare fino alla data della scadenza, perché tra dire e il fare, per il procuratore e il suo giocatore, c'è da solcare un mare chiamato Commisso che in questo momento è decisamente in tempesta.
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