Juve Stabia, il VAR non chiarisce episodi controversi. La squadra ritrova il pubblico del Menti
I tifosi della Juve Stabia chiedono rispetto alla classe arbitrale. Basta spulciare le pagine social dedicate alla formazione gialloblu per rendersi conto di quanto la gente teme che le recenti vicissitudini extracalcistiche possano in qualche modo condizionare quanto accade sul rettangolo verde. Nessuna dietrologia o pensiero alla malafede, intendiamoci. Ci limitiamo soltanto a riportare alcune statistiche che certo non fanno fare i salti di gioia alla società campana. Nelle ultime 4 partite la Juve Stabia ha subito tre rigori contro: è accaduto rispettivamente nei match con Carrarese, Padova e Modena. Dalla scorsa stagione, invece, appena tre penalty a favore, eppure parliamo di una squadra a trazione anteriore e che entra spesso nell'area di rigore avversaria. Alla base delle perplessità del club c'è anche l'effettiva utilità del VAR che, contrariamente a quanto accade in A, non è quasi mai in grado di offrire gli stessi strumenti tecnologici, al punto che molti episodi lasciano in eredità più di un dubbio e nessuna certezza. Prendiamo ad esempio il caso di Padova. Non ci sono immagini che certifichino con evidenza il fallo di mano di Piscopo, ma l'arbitro ha indicato comunque il dischetto. Stesso discorso domenica scorsa al Braglia, con Gliozzi a contatto con un difensore avversario: c'è la garanzia che il fallo sia avvenuto all'interno dell'area di rigore? I dubbi restano, di fatto è stato l'episodio che ha chiuso definitivamente la partita.
E non dimentichiamo nemmeno le proteste pubbliche della Juve Stabia dopo la gara d'andata dei playoff con la Cremonese, con la dirigenza che uscì allo scoperto evidenziando un atteggiamento un po' "ostile" da parte del direttore di gara con annesso metro di giudizio incoerente. "Non vogliamo niente a favore, ma soltanto rispetto ed equità. Speriamo che nel match di ritorno ci possa essere un arbitro più esperto" le parole di Lovisa a Tuttomercatoweb, chiaro riferimento all'operato del signor Collu di Cagliari. Al di là di VAR e moviole varie, c'è da dire che la squadra ha disputato una brutta prova contro la capolista. Quasi mai, nell'era Abate, avevamo visto una reazione così poco convinta dopo il doppio svantaggio, con le vespe che non hanno dato in nessun momento l'impressione di poter rientrare in partita pur avendo colpito un legno clamoroso. Anche le assenze hanno avuto un peso rilevante, visto che Varnier, Gabrielloni e Pierobon erano out per infortunio e sperano di rientrare già prima della sosta. Ora la super sfida con il Palermo di Inzaghi, assieme al Monza la più autorevole candidata al salto diretto di categoria. La Juve Stabia ritrova il Menti e il suo pubblico e questo è un fattore importante, quantomeno per ristabilire un clima di serenità e normalità dopo il rinvio a data da destinarsi della gara col Bari. La classifica è ancora buona e Abate, al netto di un'infermeria sempre piuttosto affollata, spera in una reazione d'orgoglio come accaduto nel derby con l'Avellino dopo la debacle di Carrara. E, per ripartire, ci si affiderà a calciatori come Mosti, Leone, Bellich e Candellone che sono i veri leader e trascinatori di un gruppo che non ha perso la voglia di stupire e di far parlare l'Italia calcistica.
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