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…con Ernesto Paolillo
“Mi occupavo sia dell’Inter da consigliere d’amministrazione e Moratti mi aveva mandato a fare il presidente dello Spezia per salvarlo dal fallimento. C’era da ricostruire e costruire una squadra competitiva tant’è che abbiamo ottenuto successi iniziando la grande scalata verso la Serie A”. Così a Tuttomercatoweb il doppio ex di Inter e Spezia, Ernesto Paolillo.
Sulla carta stasera l’Inter è parecchio favorita.
“Nel calcio non si può mai dire. Le mie simpatie per lo Spezia restano. ma tifo Inter perché se vogliamo continuare ad andare bene in zona Champions bisogna vincere”.
Il mercato di gennaio è stato povero di colpi. Possiamo guardare con più ottimismo all’estate?
“Se non hai capacità di spesa è chiaro che la campagna acquisti sia di basso rilievo. Non vedo ottimismo per l’estate, nel mercato italiano non ci sono soldi. È un mercato mal gestito a livello globale. Le squadre sono povere, la governance è sempre la stessa, nulla di nuovo sotto il sole”.
Dunque niente colpi…
“Purtroppo no. Sono pessimista. A meno che non accadano un po’ di cambiamenti nel calcio italiano”.
Qualcosa si muove, con i fondi e i gruppi che investono. Dal Genoa al Palermo fino allo Spezia…
“Nel momento in cui da una parte si è indebolito il mercato le società costano meno. Il dollaro, nel caso degli americani, si è rafforzato molto sull’Euro. Chi compra lo fa con uno sconto del 20%”.
Tornerà nel calcio?
“Intanto vado allo stadio e guardo le partite in tv. Devono esserci le giuste condizioni”.
Sulla carta stasera l’Inter è parecchio favorita.
“Nel calcio non si può mai dire. Le mie simpatie per lo Spezia restano. ma tifo Inter perché se vogliamo continuare ad andare bene in zona Champions bisogna vincere”.
Il mercato di gennaio è stato povero di colpi. Possiamo guardare con più ottimismo all’estate?
“Se non hai capacità di spesa è chiaro che la campagna acquisti sia di basso rilievo. Non vedo ottimismo per l’estate, nel mercato italiano non ci sono soldi. È un mercato mal gestito a livello globale. Le squadre sono povere, la governance è sempre la stessa, nulla di nuovo sotto il sole”.
Dunque niente colpi…
“Purtroppo no. Sono pessimista. A meno che non accadano un po’ di cambiamenti nel calcio italiano”.
Qualcosa si muove, con i fondi e i gruppi che investono. Dal Genoa al Palermo fino allo Spezia…
“Nel momento in cui da una parte si è indebolito il mercato le società costano meno. Il dollaro, nel caso degli americani, si è rafforzato molto sull’Euro. Chi compra lo fa con uno sconto del 20%”.
Tornerà nel calcio?
“Intanto vado allo stadio e guardo le partite in tv. Devono esserci le giuste condizioni”.
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