Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / parma / Interviste
Circati: "Da bambino giocavo ala, non volevo fare il difensore. Odiavo gli allenamenti di mio padre"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 14 giugno 2024, 21:13Interviste
di Tommaso Rocca
per Parmalive.com

Circati: "Da bambino giocavo ala, non volevo fare il difensore. Odiavo gli allenamenti di mio padre"

Alessandro Circati è stato ospite del Perth Soccer Club Podcast. Nella lunghissima intervista, Circati ha toccato tantissimi aspetti della sua giovane carriera, a partire proprio dai primi calci: "Ho tanti bei ricordi qui al Perth. Ero troppo piccolo quando giocava qui mio padre, ma ricordo che arrivavo al campo dove si allenava o giocava ma non guardavo, spesso ero nel retro con una palla a giocare. Mi divertivo molto. Mio padre ha avuto una grande influenza su di me quando ero piccolo, ora ha fatto un passo indietro e lascia che il club faccia il lavoro, credo sia giusto così e lui pensa lo stesso. Quando ero piccolo mi allenava, non c’erano tanti allenatori con la sua esperienza. Quando però arrivi ad un certo livello è giusto fare un passo indietro e fare il genitore. Lo odiavo quando mi faceva da allenatore. Ricordo che gli chiesero di allenare una squadra dove giocavo e gli chiesi di non accettare, preferivo avere come allenatore i genitori di qualche amico".

Gli inizi da ala e il passaggio, controvoglia, a difensore: "Tutto è iniziato quando avevo sei anni. Ho fatto tutta la trafila qui saltando due annate e sono arrivato agli Under 15. Giocavo ala, ma il mio allenatore e mio padre continuavano a dirmi che ero un difensore. Un giorno ero in macchina con mia mamma e il mio allenatore e stavamo andando alla partita. L’allenatore mi disse che voleva farmi giocare difensore. Ci ho pensato un po' durante il tragitto e alla fine ho accettato. Non volevo, ma alla fine è stata una scelta azzeccata, tanto che l’anno successivo mi prese il Perth Glory. Da lì in poi ho continuato a giocare come centrale".

Le differenza tra il calcio giovanile in Australia e in Italia: "In Italia fuori dal campo hai molti occhi addosso, c’è grande attenzione su ciò che fai. Ci sono storie di ragazzi che si rovinano l’immagine e poi vengono scartati non per le qualità sul campo. Qui se sei il migliore ti viene concesso un po' tutto, ma in Europa ci sono ragazzi che magari sono anche meno forti come qualità ma con spirito di sacrificio, con la giusta attitudine e il giusto atteggiamento. C’è molta più competizione, tantissimi ragazzi vogliono farcela, in Italia il 90% dei bambini si avvicina al calcio, a far la differenza sono i dettagli. Se sei un ragazzo e combini qualcosa poi la settimana dopo trovi qualcuno al posto tuo. Capisci quindi che devi fare i sacrifici in quel momento, poi quando magari hai vent’anni e un contratto più lungo puoi permetterti di uscire un paio di volte con gli amici, ovviamente senza mai fare sciocchezze".

Questa settimana il ritorno in nazionale, per le gare di qualificazione al mondiale: "È stata una settimana piena e impegnativa. È iniziata con il viaggio da Bangkok al Bangladesh, dovendoci adattare alla situazione che c’è, è complicata rispetto a qui. Poi siamo tornati in Australia, c’è stato anche il jet lag, ma una volta arrivato qua ero davvero entusiasta, son tornato a casa. È fantastico rivedere tutti. I miei genitori, la mia ragazza e buona parte della mia famiglia è già venuta in Italia a vedermi, ma gli amici non mi hanno praticamente mai visto giocare da quando son andato a Parma. Speriamo abbiano l’occasione di vedermi e di godersela (il podcast è stato registrato prima della gara contro la Palestina, dove Circati ha giocato l’intera gara, ndr)".

Sulla quotidianità della nazionale: "In nazionale le giornate al momento non sono così impegnative, abbiamo tempo per rilassarci. Non abbiamo doppie sessioni di allenamento quindi oltre a un po' di palestra e attività per media e interviste ho anche tempo per riposarmi. Quando sei in nazionale devi adattarti allo spogliatoio molto più velocemente del solito. Bisogna conoscere velocemente i compagni, per fortuna mi trovo bene con lo spogliatoio sia a Parma che qui in nazionale".