
La trasformazione da Pecchia a Chivu... non è soltanto questione di numeri
Serve davvero poco per capire la portata del cambiamento vissuto dal Parma dopo il passaggio da Pecchia a Chivu. I numeri parlano chiaro: nelle 25 partite sotto la guida dell’ex tecnico della promozione, i ducali hanno incassato ben 45 reti, con una media di 1,8 gol subiti a gara. Con l'allenatore romeno, invece, in 9 uscite sono soltanto 8 i gol concessi, poco meno di uno a partita (0,88). Una trasformazione netta, che trova conferma anche nella produzione offensiva: 45 gol con Pecchia (media 1,2), 10 reti con Chivu (media leggermente inferiore, 1,1).
Il nuovo corso ha portato 12 punti, frutto di 2 vittorie, 6 pareggi e una sola sconfitta. Numeri che non solo hanno restituito fiducia alla squadra, ma anche riacceso le speranze di salvezza, obiettivo che oggi appare decisamente più alla portata. Il segreto del rilancio? Un pizzico di ordine tattico e tanta attenzione all’equilibrio. Perché il calcio, come ha dimostrato l'allenatore romeno, non è sempre una rincorsa forsennata al bel gioco, ma spesso si vince (o si sopravvive) togliendo qualche rischio. Il passaggio da una difesa a quattro a un impianto più coperto con tre centrali e due esterni ha dato maggiore solidità e ridotto le sbavature che, sotto la gestione Pecchia, venivano spesso attribuite alla giovane età della rosa.
Con l’arrivo del tecnico romeno, l’approccio è cambiato: niente più leggerezza, ma concretezza e maggiore lucidità nella gestione dei momenti delicati della gara. Chivu ha chiesto ai suoi uomini di compiere un salto di maturità, di essere più responsabili e meno sfrontati. Il tutto senza mai stravolgere il gruppo o confonderne le idee, ma accompagnandolo con equilibrio e pazienza. Le differenze rispetto al passato non sono solo in campo, ma anche fuori. L'ex Inter si è distinto per una comunicazione essenziale e diretta, sia con i suoi giocatori sia davanti ai microfoni. Ha scelto fin da subito un profilo basso, evitando proclami o rivoluzioni, e dimostrando intelligenza nel leggere i bisogni della squadra. Non ha imposto la sua visione, ma ha costruito un’identità condivisa, restituendo serenità a un ambiente che rischiava di smarrirsi.
La sua esperienza da ex calciatore, abituato a spogliatoi importanti e a partite pesanti, si è rivelata preziosa. E il lavoro svolto in precedenza alla guida della Primavera dell’Inter ha consolidato il suo legame con i giovani, facilitandone la gestione. Il risultato è un Parma più compatto, ordinato, capace di soffrire senza sbandare e di mettere in difficoltà anche avversari più quotati. Una squadra meno brillante forse, ma certamente più efficace. Il divorzio da Pecchia, seppur doloroso, si è rivelato inevitabile. Il tecnico resta nella memoria dei tifosi per l’impresa della promozione in Serie A, ma serviva un cambio di passo, uno scossone. Chivu lo ha portato con discrezione, ma anche con autorevolezza. E oggi il Parma, finalmente, sembra aver trovato una strada credibile per restare in A.
LEGGI ANCHE: Man non si vede più nel Parma? Eliminate quasi tutte le foto da Instagram







