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Spezia, Colak: "Voglio dimostrare il mio valore in Italia. Qui sento una grande fiducia"
“Nella mia carriera ho sempre lavorato al massimo anche se non tutte le stagioni sono uguali, ma dove ho avuto fiducia e minutaggio ho sempre segnato e anche qui sono al servizio della squadra e del mister per aiutare lo Spezia a raggiungere i propri obiettivi”. Si presenta così Antonio Colak nella conferenza stampa odierna in casa ligure spiegando che l’impatto con la nuova realtà è stato positivo: “Ho sentito la fiducia di dirigenza e mister fin dal primo colloquio, le due settimane trascorse in gruppo mi hanno lasciato ottime sensazioni, sono molto soddisfatto della mia scelta- continua ancora il centravanti - Ho scelto lo Spezia perché per me è un club importante, che mi ha voluto fortemente e fatto sentire la fiducia e francamente questo sentirsi fortemente voluto è molto importante per un calciatore. Ho il fuoco dentro, voglio dimostrare il mio valore, voglio dimostrare all'Italia chi è il vero Colak”.
Spazio poi al suo ruolo e alla concorrenza in avanti: “Il gol è importante per un attaccante, ma bisogna ricordarsi che ognuno di noi rappresentata un pezzo della squadra e quello che conta è il risultato finale indipendentemente da chi segna. Un attaccante può lavorare anche per i compagni, per far salire la squadra ed essere un punto di riferimento, poi ovvio che noi giochiamo con due attaccanti, e dovremo essere bravi a farci trovare dentro l'area di rigore. - prosegue il croato come riporta il sito dello Spezia – La concorrenza non manca, ma la cosa importante è farci trovare pronti e aver assimilato i dettami del mister per trovarci coi compagni in campo”.
Spazio infine alla piazza e al primo impatto con lo stadio: “La prima volta al Picco è stata uno spettacolo, dopo il pareggio di Soleri, in panchina ho detto che avremmo vinto perché nell'aria si respirava profumo di impresa grazie al nostro pubblico e dopo la rete di Bertola è stata apoteosi. I tifosi sono la nostra energia, ci trascinano ad andare oltre i nostri limiti e come si è visto, tutti uniti possiamo vincere anche senza il portiere e all'ultimo secondo, perché niente è impossibile”.
Spazio poi al suo ruolo e alla concorrenza in avanti: “Il gol è importante per un attaccante, ma bisogna ricordarsi che ognuno di noi rappresentata un pezzo della squadra e quello che conta è il risultato finale indipendentemente da chi segna. Un attaccante può lavorare anche per i compagni, per far salire la squadra ed essere un punto di riferimento, poi ovvio che noi giochiamo con due attaccanti, e dovremo essere bravi a farci trovare dentro l'area di rigore. - prosegue il croato come riporta il sito dello Spezia – La concorrenza non manca, ma la cosa importante è farci trovare pronti e aver assimilato i dettami del mister per trovarci coi compagni in campo”.
Spazio infine alla piazza e al primo impatto con lo stadio: “La prima volta al Picco è stata uno spettacolo, dopo il pareggio di Soleri, in panchina ho detto che avremmo vinto perché nell'aria si respirava profumo di impresa grazie al nostro pubblico e dopo la rete di Bertola è stata apoteosi. I tifosi sono la nostra energia, ci trascinano ad andare oltre i nostri limiti e come si è visto, tutti uniti possiamo vincere anche senza il portiere e all'ultimo secondo, perché niente è impossibile”.
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