Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / parma / Serie A
Buffon sul non-gol di Muntari: "L'arbitro? Non so, ricordo solo di Oliver"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 19:08Serie A
di Daniele Najjar

Buffon sul non-gol di Muntari: "L'arbitro? Non so, ricordo solo di Oliver"

Il capo delegazione della Nazionale Italiana, Gianluigi Buffon, ha parlato al podcast di "Viva el futbol" del proprio percorso in carriera e di alcuni personaggi con i quali ha lavorato. Questo il suo pensiero su Gigio Donnarumma: "La scelta del City è stata giusta secondo me, è andato in una squadra che può prospettargli anni clamorosi. Sia come vittorie di squadra che riconoscimenti personali. Una esperienza da mettere nel proprio bagaglio in un altro campionato, da prendere al volo. Sulla scelta del PSG: la considero strana, la rispetto solo perché a farla è stato uno come Luis Enrique, di cui ho tanta stima come uomo e come allenatore. Se non l'avesse fatta lui, mi sarebbero uscite dalla bocca parole poco carine. Non voglio sembrare irrispettoso. Mi fa pensare che abbia delle motivazioni tutte legittime e tutte sue, che vanno rispettate per l'allenatore che ha dimostrato di essere. Chiaramente secondo me queste motivazioni non le darà mai. Però sicuramente dover rinunciare al portiere che ti ha portato in finale praticamente da solo, pur se con l'aiuto di tutti i compagni chiaramente, ti insinua un tarlo nella testa". Questo il suo pensiero sul giocatore più forte con il quale abbia mai giocato: "Non mi fate fare classifiche, perché per me i vari Cannavaro, Nesta, Maldini, Chiellini valgono quanto Messi. È un altro tipo di ruolo, ma per me il livello è quello. Fatemi una distinzione: per esempio parliamo di livello tecnico? Pirlo o Iniesta, per dire? Comunque posso dire che quello che mi ha fatto vedere cose mai viste o pensate, dico Neymar. Metto anche Roberto Baggio. Con Zidane non ho giocato. Ma ho giocato con Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo, Totti, Del Piero". Antonio Cassano gli chiede ancora di CR7, Buffon non è d'accordo nel considerarlo inferiore ad altri a livello tecnico: "Ti devi ricordare del percorso di Cristiano, che negli ultimi anni ha deciso di diventare un bomber. Agli inizi come esterno a livello tecnico faceva vedere cose fuori dal comune. Credimi che queste cose le vedi nel 'torello'. Ti ghiacciava la rapidità con cui faceva un tocco o pensava a delle giocate. Se devi giudicare quei giocatori lì devi pensare alla continuità di rendimento, fare 25 anni come lui e Messi è fuori dal comune". Su Antonio Conte al Napoli: "Penso che in lui sia rimasta inalterata la ferocia, il modo, il desiderio di arrivare al risultato. Ed ha la grandissima capacità di trasferirla alla squadra. La squadra diventa come lui. Al 90% dei casi la squadra è lo specchio dell'allenatore. Poi c'è lo studio, l'evoluzione avuta dal punto di vista tattico, cambia modulo anche durante la gara e azzecca ogni mossa. È un Conte ancora più forte. Nel 2011 ebbe un impatto devastante nella Juventus. La capacità che ha di far aderire ai suoi obiettivi tutti quelli che ha intorno, non l'ho mai vista in nessuno. Tutti fra calciatori, staff e quant'altro aderiscono al suo credo nel giro di 10 ore. Lo percepisci subito. Trasferisce concetti di campo e di società in maniera netta. E vieni rapito subito". Cassano gli parla del non-gol di Muntari in quel famoso Milan-Juventus 1-1. Fantantonio gli dice: "Nel 2011/12 ho perso lo scudetto, non era gol! Ogni tanto incontro ancora Tagliavento...". E Buffon ribatte: "Tu ricordi gli arbitri, io no. Ricordo solo Oliver (ride, n.d.r.)". Sulla simpatia verso il Pescara: "Uno dei primi amori ed entusiasmi giovanili che ho vissuto. La classica sfida impossibile, che però da ragazzino ho vinto. All'inizio venendo da una famiglia di juventini, tifavo Juve, mi innamorai di Trapattoni, che era un vincente. Ma in quell'anno ripescarono il Pescara in B, facendo radiare il Palermo. Iniziai a simpatizzare da fuori per il Pescara, vedendo che erano andati in ritiro in 12, con tante difficoltà. Durante l'anno ricordo tantissimi giocatori, da Rebonato, Gatta, Berlinghieri, Rocco, Gasperini, Gaudenzi, Bosco. Mi entusiasmò dalla prima giornata e tifai Pescara, che andò in A con Galeone che fece un calcio champagne. L'anno dopo andai a vederli in Trentino. Vidi il mio primo idolo da giovane, Sliskovic. Da bimbo se avessi dovuto scegliere fra lui, Maradona o Zico, avrei scelto lui. Poi c'era Galeone era il Profeta di questo calcio meraviglioso". Sul Parma: "Un progetto ben definito. Linea giovane, cercando di valorizzarli e raggiungendo i risultati. Ad una cultura di un certo tipo di lavoro che si possa radicare per il futuro. La scelta di Cuesta è ambiziosa. Il fatto che l'abbia fatta anche un dirigente che stimo come Cherubini mi fa pensare che ci siano ragioni solide. In virtù anche della scelta di Chivu: oggi tutti lo conosciamo come allenatore dell'Inter, ma fino a 7 mesi fa non lo considerava quasi nessuno come allenatore se non per il fatto che fosse nel settore giovanile. Hanno avuto la sensibilità di capire che potesse essere pronto". Su Silvio Baldini: "Lo conosco da quando sono nato, da 47 anni quindi. È stata una piacevole intuizione del Presidente Gravina. Quando le cose vanno bene tutti si prendono i meriti, ma devo dire che è stata una intuizione sua. Ci eravamo dati una linea che secondo me avesse senso: crearci noi dei tecnici federali, come fa la Spagna. Per esempio pensavo: Nunziata ha fatto bene, se lo confermiamo ok, altrimenti pensavamo di provare degli ex come Cannavaro, Pirlo, De Rossi, Nesta, Oddo e via dicendo. Un giorno arriva Gravina e dice: 'Mi piace tanto Baldini come persona, per quello che dice e sposta'. A me non era venuto neanche in mente, ma più che altro perché so come ragiona il mondo del calcio. Me ne sono guardato bene perché poi sembra che fai il nome perché è tuo amico. Parlavamo del fatto che fosse una scelta in controtendenza, ma che pensavamo di poter fare, di avere questa forza. C'erano controindicazioni, ma la scala valoriale che porta e il fatto che sia uno che ha insegnato calcio mi hanno spinto a dire al Presidente: 'Mi sorprendi, ma in positivo'. Una grande scelta per mille ragioni". Ancora su Baldini, racconta un aneddoto legato a Comuzzo, della Fiorentina: "Gli allenatori possono ancora avere la forza non dico di essere educatori, però di non essere solo degli accompagnatori. Uno come Silvio può incidere veramente tanto, in bene. E dai feedback che arrivano da fuori su di lui mi fanno percepire questo. Ho avuto la fortuna di prendere parte in un chiarimento fra Silvio con Pietro Comuzzo (della Fiorentina) ed il suo procuratore (di Comuzzo). Le parole che ho sentito da Pietro, un ragazzo d'oro, ma anche da Silvio, nello spiegare un suo comportamento, sono state cose bellissime, che ti riempiono di un'energia che tu poi riversi sul gruppo e sull'ambiente. Quello che percepisco è che per una volta stiamo facendo le cose fatte bene. Un altro dei personaggi che Cassano ogni tanto critica è Maurizio Viscidi, uno davvero competente di calcio. Uno che studia. Una persona veramente valida, che merita il ruolo che ha".