Di Caro alla Gazzetta: "La malattia del gioco, ormai pure il calcio viene contaminato"

Nel suo consueto fondo su La Gazzetta dello Sport, il giornalista Andrea Di Caro ha parlato del caso di queste ore che coinvolge Tonali e Zaniolo: "Mentre Roberto Baggio al Festival dello Sport della Gazzetta su un palco emozionava la platea parlando con la purezza di un bambino della bellezza del calcio, a Coverciano ai due azzurri Tonali e Zaniolo venivano notificati atti di indagine dalla Procura di Torino su un giro di scommesse illegali e questi lasciavano il ritiro della Nazionale su richiesta della Figc. Dopo Fagioli dunque ecco altri due nomi eccellenti finiti nel nuovo scandalo che fa tremare il calcio italiano".
Prosegue Di Caro: "Senza entrare nel merito dei nomi e in attesa che si faccia chiarezza, fa comunque effetto pensare che giovani che hanno potenzialmente tutto dalla vita, a partire dai soldi e dalla fama che regala il mestiere più bello del mondo, possano rovinare tutto, buttandosi via, entrando nel vizio del gioco fuori dal campo. Psicologi e psichiatri ora ci spiegheranno le pieghe e le piaghe della ludopatia. Il male di vivere, il vuoto, la depressione, il demone del gioco. Il tema investe un aspetto non solo sportivo, ma socio-culturale, deontologico, etico, morale, legale ed è ovviamente difficile da affrontare: qui non parliamo dello sfizio di chi scommette ogni tanto o tenta la fortuna con i “gratta e vinci”, ma di chi compulsivamente scommette su tutto, rovinandosi. Non è più un gioco, è una malattia".
In chiusura: "Mentre si indaga e ci si interroga, la nostra Nazionale viene inevitabilmente scossa. Una grana inaspettata da risolvere per Spalletti che dovrà aggiungere alla preparazione del doppio decisivo confronto con Malta e Inghilterra anche il compito di proteggere il gruppo azzurro e renderlo il più possibile impermeabile rispetto a questo nuovo scandalo di cui non si conoscono ancora i confini".
