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Gasperini: "L'Atalanta ha tolto tanto a tanti. Doping? Senza risposte si ricorre a maldicenze"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 09:53Serie A
di Niccolò Righi

Gasperini: "L'Atalanta ha tolto tanto a tanti. Doping? Senza risposte si ricorre a maldicenze"

All'interno dell'edizione odierna del Corriere dello Sport è possibile leggere una lunga intervista al tecnico della Roma Gian Piero Gasperini. Tanti i temi toccati dall'allenatore a partire dal suo approdo nella Capitale, con le avances di Raneri partite già a dicembre. "Non sapevo cosa avrei fatto a giugno ma avevo intuito che sarebbe stato l’ultimo anno a Bergamo" ha raccontato l'allenatore piemontese, spiegando come già un anno prima fosse vicino a salutare l'Atalanta dopo aver parlato con il Napoli. La vittoria dell'Europa League, però, cambiò tutto e instillò nella mente di Gasperini che avrebbe potuto fare uno step ulteriore. Oggi invece la scelta della Roma: "In Italia, insieme a Napoli, è la piazza più appassionata e appassionante, con la differenza che gli azzurri hanno vinto. Lo stimolo è elevatissimo". Una pizza, Roma, dove Gasperini non era particolarmente amato da avversario. "Non ero amato perché a Bergamo ero il più esposto. Dell’Atalanta chi riconoscevi? La proprietà non ama esporsi, i dirigenti anche. Alla fine arrivavo io e trovavo un plotone d’esecuzione" ha detto il tecnico, sostenendo come l'Atalanta avesse tolto tanto a tanti e quindi era naturale che fosse accompagnata da antipatie diffuse. Antipatie che portarono addirittura qualcuno a pensare che i giocatori orobici si dopassero: "Chi ha soltanto pensato una cosa del genere ha offeso una società, il sottoscritto, uno staff e un gruppo di giocatori, il loro lavoro. Quando non si sanno trovare le risposte si ricorre alle maldicenze e alle peggiori fantasie. Noi siamo sempre stati puliti. Io credo nel rispetto delle regole dello sport. Il doping lo combatto da sempre... Sul campo odio le simulazioni. Detesto ogni forma di sotterfugio, il gioco sporco. Sono tutti attentati allo sport che amo più, che tutti quanti amiamo e consideriamo parte della nostra vita. Per questo mi incazzo spesso. Una cosa è l’abilità tecnica, altro la furbata, la simulazione. La ricerca del dribbling in area per andare a prendere il rigore rientra nel campo delle abilità... E poi non sopporto il Var che mi allontana dal calcio per come l’ho sempre inteso".