
Materazzi e il rapporto con Gianluca Mancini: "È stato bravo più di me a controllare le sue azioni in campo"
Dall'alto della esperienza nella sua lunga carriera tra squadre di club e Nazionale, Marco Materazzi non usa mai giri di parole nel rispondere a domande ben precise. Per i temi generali di calcio, ma anche per dare giudizi sui "colleghi". In questo caso, due in particolare che oggi fanno il suo stesso mestiere: il difensore.
Nell'intervista al Corriere dello Sport, infatti, Materazzi sottolinea l'importanza avuta da Manuel Akanji nell'Inter fino a questo momento della stagione ("A livello tecnico è indiscutibile", ndr), dando meriti anche a chi il difensore svizzero lo ha portato a Milano, sponda nerazzurra: "Quella di sbagliare pochi acquisti è una prerogativa di Ausilio", ha affermato l'ex calciatore campione del Mondo con l'Italia nel 2006.
Altro difensore su cui si sofferma Materazzi è colui che nella Roma si sta prendendo delle rivincite, ovvero Gianluca Mancini: "L'errore nostro è di farci una nomea che pesa. Lui è stato bravo più di me in questi ultimi anni a controllare le sue azioni in campo".
Apprezzando il fatto che Mancini sia diventato un leader indiscusso ("Insieme ad altri due o tre della Roma", ndr), Materazzi chiosa con un pensiero che testimonia il rapporto fra i due calciatori che sconfina anche al di fuori del rettangolo di gioco: "L'ho visto crescere, ha un tatuaggio in mio onore e per lui la porta di casa mia sarà sempre aperta".
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