Bove: "Non mi precludo niente. L'obiettivo è tornare a giocare e credo che accadrà presto"
Edoardo Bove è intervenuto ai microfoni dei media presenti, tra cui TMW, a margine della presentazione della Legge Bove, parlando così del primo soccorso: "Sapevo cosa fosse, ma magari non gli davo questa importanza. Nelle società di calcio vengono molte associazioni anche a fare corsi, ma credo accada solo nei professionisti. Noi dobbiamo combattere la disinformazione nei luoghi in cui non siamo tutelati, magari nel dilettantismo o per strada, nei condomini. Mi vengono in mente moltissimi esempi. Prima che mi accadesse questo episodio non ero così preparato, ma adesso ci sto provando, è quella la strada giusta".
Come sta e a cosa sta pensando in questo momento?
"Ad allenarmi perché per me lo sport è molto importante. La mia condizione sta migliorando, sono contento di come procede. L'obiettivo è quello di tornare a giocare e farlo il prima possibile. Non mi precludo niente, non so dirvi ancora dove e quando, ma credo che accadrà presto. Sono contento anche su quel punto di vista. Oggi siamo qui per un altro motivo, ma anche lo sport è legato al primo soccorso, tanti che sono venuti a mancare erano sportivi, gente che andava a tirare due calci a un pallone al parco e non è tornata a casa. Sono molto sensibile sull'argomento".
Con la Legge Bove si compierebbe un grande passo avanti.
"Ringrazio il ministro, spero che sia l'inizio di un lavoro da fare insieme. Oggi abbiamo presentato il disegno di legge e spero che ci sia un'accelerata. Siamo tutti d'accordo sull'importanza del primo soccorso e sulla disinformazione che dobbiamo combattere. Sono davvero contento di essere qui e sono davvero fiero".
La emozionava prendersi la responsabilità di dare voce a tutti quelli che hanno sofferto la situazione che ha sofferto lei.
"Il mio episodio è avvenuto in un campo di Serie A, con la massima tutela e delle condizioni di sicurezza che non sono reali nella vita di tutti i giorni. Non abbiamo un'ambulanza a bordocampo per strado. La mia emozione è dovuta al fatto che a livello pratico non mi sono speso ancora come fanno le associazioni, le fondazioni e tutti coloro che gratuitamente promuovono il primo soccorso e fanno nelle scuole e nei centri sportivi questi corsi. Non ho fatto quanto loro ancora, ma sono davvero orgoglioso di poter mettere il mio nome perché so l'importanza di essere un testimonial e per quanto riguarda questa legge il collegamento è diretto".
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