Il rigore (inutile) di Dybala non cambia la sostanza. La Roma ha un problema in attacco
"Sono numeri di cui dobbiamo prendere atto ed evidentemente lavorarci". Prima della gara contro il Viktoria Plzen, l'uomo mercato della Roma Frederic Massara ne aveva parlato apertamente: i numeri a cui si fa riferimento sono quelli dell'attacco. Un attacco che anche in Europa League, nel terzo turno della League Phase, non ha prodotto quanto ci si poteva (e doveva aspettare).
Perché uno dei temi che si porta dietro il ko dell'Olimpico - che lascia la squadra di Gasperini a tre punti dopo appunto tre gare giocate - è proprio quello del reparto avanzato che non gira come dovrebbe. "L'allenatore anche in allenamento sta cercando di lavorare su questa fase che non riguarda solamente i centravanti, ma evidentemente tutto il reparto e tutta la squadra", ha sottolineato sempre Massara prima della partita. Ma evidentemente ancora c'è da lavorare.
In Europa League contro il Plzen, il gol (inutile ai fini del risultato finale) è arrivato dal dischetto, con Dybala al primo centro stagionale. E se da una parte la maledizione dagli 11 metri dopo l'horror movie visto col Lille (tre rigori sbagliati, ndr) è stata in qualche modo interrotta, dall'altra sono i numeri di tutto il reparto a preoccupare: sono 10 in 10 partite totali giocate fino a questo momento dalla Roma. Sette su sette gare di campionato, 3 nelle prime tre giornate di Europa League.
Un ruolino di marcia che con Gasperini non è usuale, e per questo ancor più rumoroso. Se poi si considera che tolto Soule (3 reti finora) e il rigore di questa sera di Dybala, l'unico altro gol dell'attacco è arrivato da Dovbyk contro il Verona, ecco che i conti non tornano. Con Ferguson ancora a secco e l'ucraino fischiato ancora una volta questa sera all'Olimpico, il problema delle prime punte in casa Roma è quanto mai attuale.
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