Gasperini ha capito il comandamento. Lo Scudetto (spesso) lo vince chi subisce meno gol
La Roma, la nuova Roma, continua a stupire. L'impatto di Gian Piero Gasperini, classifica alla mano, è stato fluido, liscio, senza particolari contrattempi che sarebbero stati fisiologici visto l'arrivo di un allenatore con principi e dettami tattici molto particolari.
E invece Dybala e compagni volano, con un primo posto a pari punti col Napoli e 7 vittorie su 9 partite giocate. Merito della qualità della squadra, evidentemente. Ma anche e soprattutto di una difesa di ferro. E per uno come il tecnico di Grugliasco, teorico del calcio offensivo e del segnare un gol in più, è comunque un fatto da sottolineare.
"I nostri difensori possiamo girarli e alternarli a seconda delle caratteristiche della squadra che affrontiamo. Questa è una grande dote. E' una base solida e positiva, sono molto forti assieme al centrocampo", ha detto lo stesso Gasp dopo il successo sul Parma. E chissà che in questa nuova avventura romanista dopo i 9 anni di Bergamo, l'allenatore non abbia in parte rivisto alcune delle sue idee, entrando a pieno nella credenza popolare che il campionato di Serie A lo vince spesso e volentieri chi ha la miglior difesa. Ad oggi, quella del Gasp è per distacco la migliore del campionato con soli 4 gol subiti in 9 partite.
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