Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroMondiale per ClubCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / roma / Primo piano
De Rossi: "Sono stato chiamato per calmare gli animi dei tifosi. Gasperini? Spero porti lo stesso numero di trionfi che ha avuto con l'Atalanta"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 23:18Primo piano
di Benedetta Uccheddu
per Vocegiallorossa.it

De Rossi: "Sono stato chiamato per calmare gli animi dei tifosi. Gasperini? Spero porti lo stesso numero di trionfi che ha avuto con l'Atalanta"

Daniele De Rossi ha parlato durante Sky Calciomercato L'originale ai microfoni di Gianluca di Marzio. Queste le parole dell'ex tecnico e centrocampista giallorosso:

 Credi che il tuo amore per la Roma abbia in qualche maniera reso più complessa la tua crescita come allenatore. Sei d'accordo oppure no?
"No, l'ha resa un po' normale, un po' diversa da quelli che sono i percorsi più abitudinari, più consuedi per gli allenatori. Cioè si fa un po' di gavetta, si parte dal basso, poi si scala qualche posizione e poi si arriva ad allenare una grande squadra come la Roma. Io sono stato chiamato lì in un momento di crisi se vogliamo. C'era bisogno di uno che sapesse allenare ma soprattutto uno che potesse calmare gli animi dei tifosi e io questa cosa qui l'ho accettata, sfruttata, vissuta anche bene. Non penso che mi abbia danneggiato, o meglio lo scopriremo più avanti, ma penso che ho fatto un percorso di sei mesi buono, nel quale sono cresciuto, nel quale ho capito. Il percorso successivo non è stato super positivo perché si è interrotto bruscamente e mi ha tenuto fermo per i restanti mesi perché poi la legge prevede questo. Però in quei mesi io non sono stato con le mani in tasca a pensare al perché, al per come, ma ho cercato di analizzare le cose buone che ho fatto, le cose sbagliate che ho fatto, il mio staff. È un percorso poco consueto ma se sai a trarre positivo da quello che ti è capitato penso che non mi bloccherà in futuro, almeno lo spero. Sono fermo da allora ma non penso che mi bloccherà".

Ti aspettavi di essere richiamato?
"No, io penso che la scelta che è stata fatta è talmente forte e talmente positiva per la Roma e per Roma proprio come calcio in città. Durante la stagione c'è stato un momento in cui non andavano benissimo le cose quindi ho detto chissà, vediamo che succede visto che io non potevo accettare, non potevo essere chiamato in nessuna altra squadra di Serie A per via della nostra burocrazia. Quindi ho detto «se proprio devo tornare lì io ci torno volentieri».

Ti sei lasciato bene con i Friedkin?
"Si, noi abbiamo consumato un ultimo saluto molto positivo, ovviamente c'era dispiacere da parte mia perché ero stato esonerato pochi minuti e anche da parte loro perché penso che a livello umano loro volessero che io avessi più successo di quello che abbiamo avuto. Ovviamente è stata una scelta molto, posso dire, arrivata molto presto ma ci siamo lasciati con, insomma, io gratitudine nei confronti loro, dispiaciuto ma ho sempre un bel ricordo sia a livello professionale perché me lo dava un'occasione incredibile, sia a livello umano perché poi alla fine a parte qualche, posso dire, confronto che è normale tra allenatore e proprietà, abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto". 

Sul tuo futuro.
"Io vorrei potervi dire che è stata una mia scelta rimanere qui a Ostia a inaugurare i campi, ma diciamo che la scelta l'ho subita. Sono stati scelti altri allenatori molto bravi, in qualche occasione c'è stata, è capitata, ma poi anche in un momento così, anche dopo una prima esperienza alla Spal non bellissima, la Roma secondo me è stata un'esperienza positiva, la prossima esperienza devo sceglierla bene, deve essere un posto dove posso lavorare bene, perché credo molto nel lavoro, quindi quello che è capitato non era secondo me la cosa giusta, quello che avrei voluto che capitasse non è andata così, perché poi ci sono anche gli altri che fanno delle scelte legittime, e quindi sono sicuro che poi magari  in Italia, all'estero, qualcosa capiterà".

Sei stato più vicino al Monza, alla Sampdoria, al Torino, alla Nazionale, al Parma?
"
Guarda, il Monza è uscito dappertutto, ma non è vero, il Monza ha un allenatore bravissimo, forse uscito perché ho un rapporto interno con il nuovo direttore sportivo, con Mauro Baldissoni, che è stato il mio direttore generale per tanti anni, ci siamo parlati, ci siamo incontrati, ma più per scambiare idee, per condividere, molto bravo, e sono contento che ci sia lui che lavori insieme a loro, perché faccio il tifo per loro. Qualche altra chiacchierata c'è stata, non ne faccio un discorso di categorie, ci sono delle piazze che non hanno categoria, ci sono delle piazze che amerei di poter allenare, ma magari non ci devono essere i presupposti giusti a 360 gradi, quindi magari uno temporeggia un attimo e aspetta".

Sogni di ritornare alla Roma?
"No, adesso non c'è neanche molto... è successo talmente presto che poi magari un giorno risuccederà. Non ci siamo lasciati malissimo, non è andata malissimo, quindi chi lo sa. Ma adesso il sogno è ripartire, ripartire e altrove. Spero che Gasperini duri tantissimo, come è durato all'Atalanta e che porti lo stesso numero di successi e trionfi e soddisfazioni e che magari io possa fare lo stesso dall'altra parte".