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Conferenza stampa - Gasperini: "Dovbyk sta bene. Ci aspettiamo una partita impegnativa. Soulé? Bisogna comprendere che per gli attaccanti non è sempre facile dare continuità di alte prestazioni"
Oggi alle 18:48Primo piano
di Benedetta Uccheddu
per Vocegiallorossa.it

Conferenza stampa - Gasperini: "Dovbyk sta bene. Ci aspettiamo una partita impegnativa. Soulé? Bisogna comprendere che per gli attaccanti non è sempre facile dare continuità di alte prestazioni"

Domani alle ore 21:00 la Roma affronterà il Rangers Football Club all'Ibrox Stadium: in previsione di questo match, alle 18:30 il tecnico giallorosso Gian Piero Gasperini parlerà in conferenza stampa. Vocegiallorossa.it vi fornirà le parole del tecnico in tempo reale:

Vorrei chiederle come sta Dovbyk, anche in virtù dei tanti infortuni che la Roma sta avendo in attacco, come lo sta vedendo, e se questo è per lui il momento decisivo per dimostrare di essere il centravanti della Roma?
 “Dovbyk sta bene, per fortuna non è tra quelli infortunati, quindi è a disposizione. Non c’è mai un momento decisivo in assoluto, ogni momento ha la sua importanza, quindi anche questo è importante, domani per l’Europa League”. 

Che tipo di partita immagini e cosa pensi dell’atmosfera qua?
“Come sempre, quando vieni a giocare su questi campi, le partite sono sempre molto difficili. Trovi degli ambienti molto carichi, molto caldi, con delle squadre molto dinamiche. Non abbiamo visto queste ultime due partite, dopo il cambio di allenatore. Sono state due ottime gare, quindi ci aspettiamo una partita, sotto l’aspetto atletico, molto impegnativa. Dovremmo stare molto bene e essere molto bravi per fare una buona gara”.

Siamo alla quarta giornata e domani, visto i risultati delle prime tre partite, serve vincere. L’obiettivo è ancora quello che ci ha detto all’inizio di stagione, cioè di entrare e di andare al turno successivo, o c’è ancora magari anche la speranza di poter entrare tra le prime otto?
“Intanto bisogna conquistare l’ingresso, bisogna mettere sempre delle cose avanti, bisogna prima conquistare quello che è possibile. Chiaramente le due partite in casa ci costringono ad avere molta attenzione, perché nelle prossime cinque partite bisogna vincerne almeno tre per raggiungere prima di tutto la qualificazione. Le partite sono tutte molto complicate, tutte molto difficili, perché in Europa ci sono squadre che sono molto preparate. Abbiamo visto che per tutto il calcio italiano ci sono difficoltà a giocare su dei ritmi che in Europa sono sicuramente diversi rispetto al nostro campionato”.

Nella partita contro il Viktoria Plzen e quella di Milano, sono andato a vedere un po’ il dato degli expected goals che dava qualcosa, tipo era 2.40 la partita con il Plzen e 2 qualcosa contro il Milan, e la Roma ha fatto un gol su rigore. Per curiosità mi sono andato a vedere il dato degli expected goals della finale con il Bayer Leverkusen e l’Atalanta, e l’Atalanta sommò 0.79 come dato di expected goals, insomma. Questo è una cosa che la preoccupa? La preoccupa il fatto che la Roma produce tanto per segnare? Pensa che sia una cosa che poi alla fine si sbloccherà e si risolverà da sola?
 “Sono partite diverse, quella finale vai in vantaggio, alla seconda azione fai il 2-0, è chiaro che la partita, non si possono comparare partite, quando sei in svantaggio magari è diverso di quando vinci, però è evidente che noi abbiamo una percentuale realizzativa in questo momento inferiore rispetto a quello che produciamo, però dobbiamo lavorare su quello. Il fatto di essere spesso in queste ultime gare pericolosi, riusciamo a creare diverse situazioni è già qualcosa di positivo, poi dopo sarebbe preoccupante se non fosse così”. 

Su Pavlovic. 
"Intanto bisogna mettere anche la bravura dell'avversario qualche volta. Guardate cosa fa Plavovic, da difensore di sinistra, guardate da dove parte. Non sempre si può spiegare tutto, però si può trovare sempre, per avere anche un po' di coraggio". 

Quanti cambi ha intenzione di fare in questa partita? Se è una partita da fare con un turnover più o meno massiccio, non so cosa ci dirà lei. Anche pensando a domenica, o se invece pensa che possano giocare, diciamo, quelli che lei ha in testa come titolari?
 “Io penso solo al discorso per la partita di domani, perché questa è un’altra competizione. Poi la partita di domenica, ci penseremo domenica. Non c’è nessuno in particolare che ha bisogno di riposare, abbiamo solo qualche infortunio. Poi se intende il turnover, magari puoi giocare qualche altro giocatore per valutarlo, o perché in questo momento sta bene, allora è diverso. Ma per riposare proprio… Si riposa a casa".

Inizio stagione l’El Aynaoui giocare in una posizione avanzata, ricordiamo la partita con il Torino, poi l’abbiamo praticamente sempre visto invece riportato più indietro. Volevo capire, alla luce degli infortuni di Dybala e poi l’ultimo, anche di Pellegrini, se possiamo rivederlo nelle prossime partite, magari già da domani, come soluzione.
“In questo momento siamo numericamente risicati, quindi anche se a me piace quando gioca 20 metri più indietro, però può giocare anche più avanti. Nelle sue caratteristiche può fare entrambi i ruoli”.

Se ha notato una leggera pressione in rendimento nelle ultime partite, e se poi, quello che un po’ si dice intorno a Soulé e Dybala, nel senso che in molti hanno notato che quando giocano insieme, Soulé ha quasi un, come dire, non dico un timore reverenziale, ma insomma un rispetto talmente alto verso un suo compagno più grande, argentino, idolo, che in qualche modo lo fa stare un po’ con il freno tirato. È una fantasia, una favola, o c’è qualcosa di vero?
“No, secondo me no, però ognuno può pensare come vuole. Soulé ha fatto delle ottime prestazioni, poi bisogna anche comprendere che per gli attaccanti non è sempre facile dare continuità di alte prestazioni. Lui ha giocato sempre, qualche volta magari ha dato la sensazione di essere un po’ più stanco e in quel caso è stato sostituito, ma poi ha rigiocato le partite successive e comunque rappresenta un valore per questa squadra. Quindi non credo alla cosa di Dybala, anzi, Dybala è un riferimento tecnico importante che aiuta non solo per sé stesso, ma aiuta anche a giocare bene quelli che gli sono vicini. Questa è un po’ la caratteristica dei giocatori forti”.