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Europei e Mondiali ogni due anni… i soldi prima dello sportTUTTO mercato WEB
mercoledì 5 gennaio 2022, 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Europei e Mondiali ogni due anni… i soldi prima dello sport

Non sono un tradizionalista. Adoro le novità. Ho applaudito alla decisione di aumentare il numero di nazionali partecipanti al Mondiale (nel 1982 erano 24, nel 2026 saranno 48). Sono stato ben felice dell’introduzione del VAR ai massimi livelli calcistici e pure dell’idea di un Europeo itinerante (purtroppo non è andata come ci si augurava). Insomma, il calcio deve modernizzarsi ma, a mio giudizio, c’è un limite a tutto. Le recenti parole di Infantino, presidente della FIFA, mi hanno lasciato di stucco: “Il destino degli Europei con un eventuale Mondiale biennale? Anche gli Europei potrebbero aver luogo ogni due anni…”, le parole del numero uno della Fifa. Ho capito bene? Mondiale ogni due anni e, di conseguenza, Europei ogni due anni. Se la matematica non è un’opinione, di fatto, ogni estate, avremo in calendario o un Mondiale o un Europeo. Impegnativo, no? Secondo Infantino, “…dal punto di vista sportivo funziona, l'impatto economico è positivo per tutti”. Probabilmente sarebbe vero se i giocatori fossero dei robot o se si giocassero le partite in maniera virtuale, stile eSports… Non me ne voglia Infantino, persona dotata di grande intelletto, ma credo che si stia esagerando. Il calcio è lo sport più bello (e seguito) del mondo ma, in fin dei conti, parliamo sempre di 22 giocatori che corrono dietro ad un pallone. E, i giocatori, che sono il vero asset del calcio professionistico, non sono indistruttibili. Davvero è possibile chiedere alle stelle del calcio di giocare sempre? Con Mondiali o Europeo ogni estate, i top player non si fermerebbero mai… Prima una stagione intera con il proprio club poi l’appuntamento con il Mondiale (o l’Europeo) e, appena finiti gli impegni con la Nazionale, il via della nuova stagione agonistica… Un loop dal quale si esce sono quando non si è più al top…
Sono un fan sfegatato del modello NBA. Giocano 82 partite di stagione regolare e poi la post season ma c’è una differenza sostanziale: durante la regular season, i giocatori non danno sempre il 100%. Diciamo che gestiscono le energie in vista della post season che è un altro sport, come dicono loro… Nel calcio non è possibile “risparmiarsi”. Se sei un top club e non dai il 110% contro l’Empoli, probabilmente perdi e anche malamente. A volte perdi anche se dai il 110%... Culturalmente siamo diversi. Nessun tifoso accetterebbe che un top club risparmiasse i suoi campioni in vista di partite più importanti. Questo costringerebbe i giocatori a scendere in campo sempre super concentrati e super affamati. Impossibile farlo in maniera continuativa. Lo dicono i dati sugli infortuni degli ultimi anni (in netto aumento). Si pensi a Dybala…
Se davvero il sentiero è già stato intrapreso, ovvero Mondiale ed Europei ogni due anni, allora Fifa e Uefa dovranno trovare la maniera di ridurre (drasticamente) il numero delle partite stagionali. Tornei nazionali con meno squadre (Serie A a 18 squadre), meno gare internazionali “inutili” (la Nations League da abolire immediatamente). Teste di serie fisse: chi ha vinto il Mondiale o l’Europeo almeno una volta nella sua storia, ci deve andare senza gare di qualificazione. Insomma, meno partite per dare spazio alle grosse novità. Possibile? No, impossibile. I vertici del calcio vogliono più partite per fare più incassi… Non credo proprio che ci sia la volontà di ridurre gli impegni e, di conseguenza, gli incassi… Chissà cosa ne pensano i fautori della Superlega…