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Valentini: ”Se accusiamo gli arbitri di malafede, chiudiamo questo gioco”

Valentini: ”Se accusiamo gli arbitri di malafede, chiudiamo questo gioco”TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 13:28Serie A
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Durante l’appuntamento odierno con L’Editoriale è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio Antonello Valentini. Queste le sue parole: “Se si mette in discussione la buona fede degli arbitri chiudiamo baracca e burattini e andiamo a casa. Come ha detto giustamente il presidente della Lega Simonelli dopo le proteste di Lotito e della Lazio, se uno ha questo dubbio e semina questa perplessità ci sono gli organi preposti, ovvero la Procura Federale e la Procura della Repubblica. Non so se la Lazio avesse ragione o torto su quel gol convalidato all’Udinese, per Rocchi aveva ragione l’arbitro sul concetto dell’immediatezza dopo il fallo di mano, ma non è questo il punto. L’AIA non sta vivendo un bel momento, se pensi che il presidente Zappi è deferito alla Procura Federale, gli arbitri continuano a sbagliare, c’è un problema di applicazione del VAR e di uniformità verso la quale bisognerà fare qualche sforzo. Ci si mette poi anche la FIFA che vuole cambiare le regole sul fuorigioco, ben venga. Io però capisco lo sfogo di Rocchi, non poteva che fare così non per difendere sé stesso, ma l’onorabilità di tutta la classe arbitrale. Una classe che sbaglia e continuerà a sbagliare nonostante tutti i mezzi elettronici, ma ricordo che bisogna anche essere sereni e onesti nel considerare che stiamo trasformando l’arbitro di campo in un robot. Ha due fischietti, due cartellini, gli auricolari, il microfono, una centralina sotto la manica, la bomboletta spray e la telecamera. Mettiamoci d’accordo, se accusiamo gli arbitri di malafede il gioco si può chiudere”.

Quanto incide anche l’immobilismo della FIFA?
“La FIFA ha l’International Board che è un organismo giurassico fondato nel 1886 e che ha nel suo interno per diritto divino le quattro federazioni britanniche e quattro componenti designati dalla FIFA, che ha sempre in mano il boccino. Infantino ora lancia quest’idea di tornare alla luce per il fuorigioco, ovvero l’intera figura del giocatore staccata dall’ultimo difendente. Si è sempre detto che la Chiesa Cattolica fosse il sistema più lento e pachidermico del mondo, eppure ha fatto prima a cambiare il testo del Padre Nostro che Infantino a intervenire sul fuorigioco, che ormai grida vendetta da anni dopo il VAR”.

C’è un sentimento di sfiducia in Italia rispetto agli arbitri?
“In Italia ci siamo vantati di avere i migliori arbitri del mondo, ma ora non è più così. C’è sicuramente uno scadimento della qualità media degli arbitri, questo comporta un discorso sulla vocazione e sui guadagni degli arbitri, ma c’è una qualità che è scesa. Dopo quattro anni si può cambiare il designatore, credo che Rocchi possa anche rimettere in mano ad altri il suo mandato, ma il problema è anche se non soprattutto lavorare sull’uniformità di giudizio e sul rapporto tra l’arbitro di campo e il VAR, deve rimanere centrale l’arbitro di campo. Questo è un rapporto non regolamentato e difforme, un arbitro di scarsa levatura se in sala VAR c’è Collina e viene richiamato si mette sotto l’ala protettiva di Collina, al contrario se in campo c’è Collina l’arbitro di scarsa levatura non lo richiama al VAR. Anche questo è un problema, trovare una sintonia diversa tra gli ufficiali di campo e la sala VAR”.

Il Napoli di Conte è la squadra del 2025?
“Credo che Conte stia facendo un miracolo rispetto all’organico di altre concorrenti, anche il rientro di Lukaku è rinviato, ha avuto altri infortuni e nonostante questo il Napoli è lì. Ha una partita in meno come le altre, ma sta lì e Conte sta mettendo in campo tutta la sua capacità, non solo tecnica ma anche psicologica. Vedo una squadra viva, probabilmente dovrà agire sul mercato così come la Roma e la Juventus, ma il Napoli è una squadra in saluta sia fisica che mentale”.

La Roma ha fatto più punti di tutti nel 2025, l’accoppiata Roma-Gasp può riportarla ai vertici?
“Penso di si, devo essere sincero perché ero scettico sull’inserimento di Gasperini in un ambiente appassionato ed esigente come quello della Roma. Vedo ancora polemiche sulla questione attaccante, ma credo che Gasperini con le spalle coperte da Ranieri stia costruendo una squadra molto solida. Col Genoa ha vinto facilmente, a me è piaciuto tantissimo l’omaggio che l’Olimpico ha reso a Daniele De Rossi, sono le cose che ti riconciliano con il calcio. La Roma a me piace per come sta in campo e come pressa, anche col Genoa si è vista capacità di palleggio e sa quello che deve fare. Ci vuole qualcosina in più, leggo che stanno lavorando per l’acquisto di Raspadori, che sarebbe utile così come Zirkzee, anche se la prestazione di ieri con lo United non aiuta. Bisogna poi dare più fiducia a Ferguson, ma la Roma ha un grandissimo portiere e può essere in lizza per qualsiasi obiettivo”.

Ti aspettavi questo impatto di Spalletti alla Juve?
“Si, perché Spalletti è un uomo concreto. Finalmente ha ridotto il numero di metafore o sillogismi, adesso parla in maniera molto più concreta. Ha voglia di riscatto, in Nazionale è andata male e non solo per colpa sua, perché è stato lasciato troppo solo. Ha la possibilità di riscattarsi, bisognerà però rinforzare la squadra. Né Openda, né David sono due prime punte, il secondo gol di Pisa era un gol di David a mezzo metro dalla porta, un attaccante deve avere quei riflessi e quello spunto che magari avrebbe avuto Inzaghi, spunto che David non ha. Non so quando tornerà Vlahovic, sentivo parlare di Chiesa, magari la Juventus riuscisse a riportarlo in Italia anche in prospettiva Nazionale, ma soprattutto per lavorare meglio sulle fasce. A me piace molto, così come a Spalletti che lo usa nell’ultima mezz’ora, la qualità di Zhegrova. Deve abbassare la cresta e giocare più semplice, troppe volte insiste con i dribbling, ma quando crea e tocca palla sulla trequarti avversaria ha grande talento”.

Cosa ci dobbiamo augurare per il 2026?
“Il Mondiale è imprescindibile per noi, non posso immaginare che per la terza volta di seguito l’Italia non sia presente. Bisogna fare ogni sforzo possibile, per la Lega è impossibile spostare una giornata di campionato ma darà una mano almeno per uno stage. Mi fido di Gattuso, abbiamo due avversari alla nostra portata. In linea generale però il mio augurio per il 2026 è di frequentare e assistere a un calcio meno avvelenato e più onesto, meno polemico e qui ci metto anche noi giornalisti, magari più rispettoso dei diritti e delle tasche dei tifosi. La Federazione sta facendo discorsi sui conti economici, anche questo è giusto ma ognuno deve metterci qualcosa in più. Meno veleno e meno polemiche, più rispetto dei tifosi e più onestà”.

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