Roma, è il solito Mourinho. E mette la squadra spalle al muro
Non lo fa alzando i toni come dopo la partita perso lo scorso anno in Norvegia o dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia con l’Inter, ma come allora usa il mezzo pubblico per fare arrivare un messaggio ai suoi uomini che in questi giorni ha già ribadito più volte ai diretti interessati. Tra questi Abraham con il quale prova a cambiare metodo.
«Bisogna chiedere a lui cosa non stia andando. Se è distratto, se ha un problema, se pensa al Mondiale o meno..». E’ stata la frecciata dello Special One al suo attaccante che spesso ha coccolato anche quando le prestazioni erano così e così. Non questa volta, perché spera che già a Reggio Emilia possa esserci una reazione, non solo sua, ma di tutta la squadra. Una presa di coscienza che sostituisca quel senso d’appagamento palesatosi in alcuni calciatori dopo la finale di Tirana. Una strigliata, come dicevamo, simile a quella post Bodo e Inter. In entrambi i casi la squadra reagì bene e la speranza dello Special One resta la stessa per chiudere con sei punti contro Sassuolo e Torino che significherebbe averne anche altrettanti in più rispetto al 2021 dopo le prime quindici giornate di campionato.