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Roma, Mourinho apre alla permanenza: "Non sono ancora pronto a chiudere il cerchio"
"Non penso ci sia un segreto, penso sia una cosa molto semplice". Parola di José Mourinho, alla vigilia della finale di Europa League che metterà la Roma di fronte al Siviglia: "La gente dimentica che la cosa più importante nel calcio e in altre attività è che si ha a che fare con esseri umani - dice lo Special One al canale YouTube di Sky Sport - posso parlare anche per i miei giocatori: noi diamo tutto e penso che sia per via di quest'attitudine che i tifosi rispettano così tanto la squadra, che ci sia empatia e rispetto nei nostri confronti".
A Budapest seconda finale europea consecutiva…
"Lavoriamo duro ogni giorno per provare a fare la storia del club. Arrivare in due finali europee di fila... normalmente solo i grandi club con una grande storia alle spalle ne sono in grado, e anche per loro non è facile riuscirci. Per noi esserci riusciti adesso significa tanto".
Sarà l'occasione di vincere un altro grande trofeo.
"Non penso molto a ciò che è successo prima. Cosa è successo è successo, la storia non può essere cancellata. Guardo sempre avanti, forse è questo il segreto della mia filosofia. Sono stato nel calcio per così tanti anni, ma per me questa finale è una nuova finale".
Il legame con la Roma?
"Non penso a cosa posso vincere. In questo momento della mia carriera io penso alla felicità che possiamo dare a questa gente. È una città che vive di calcio. C'è appartenenza, vuol dire che fai parte di qualcosa. Sto ancora dando tutto e non sono pronto a chiudere il cerchio, niente affatto. Sono nel calcio da tanti anni e forse la gente pensa che sia più vecchio di quanto sono realmente. Magari vedono i miei capelli bianchi e pensano che sia molto anziano, ma non abbastanza da pensare di chiudere il cerchio. No, no, no... mi vedrete ancora per diversi anni".
A Budapest seconda finale europea consecutiva…
"Lavoriamo duro ogni giorno per provare a fare la storia del club. Arrivare in due finali europee di fila... normalmente solo i grandi club con una grande storia alle spalle ne sono in grado, e anche per loro non è facile riuscirci. Per noi esserci riusciti adesso significa tanto".
Sarà l'occasione di vincere un altro grande trofeo.
"Non penso molto a ciò che è successo prima. Cosa è successo è successo, la storia non può essere cancellata. Guardo sempre avanti, forse è questo il segreto della mia filosofia. Sono stato nel calcio per così tanti anni, ma per me questa finale è una nuova finale".
Il legame con la Roma?
"Non penso a cosa posso vincere. In questo momento della mia carriera io penso alla felicità che possiamo dare a questa gente. È una città che vive di calcio. C'è appartenenza, vuol dire che fai parte di qualcosa. Sto ancora dando tutto e non sono pronto a chiudere il cerchio, niente affatto. Sono nel calcio da tanti anni e forse la gente pensa che sia più vecchio di quanto sono realmente. Magari vedono i miei capelli bianchi e pensano che sia molto anziano, ma non abbastanza da pensare di chiudere il cerchio. No, no, no... mi vedrete ancora per diversi anni".
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