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Caos Brescia, il club sarebbe finito in una maxi truffa ai danni della UE da 600 milioni
La vicenda relativa ai crediti d’imposta, risultati poi inesistenti, usati dal Brescia – e non solo visto che anche il Trapani sta vivendo la stessa situazione – per pagare la scadenza di febbraio (e quelle successive come confermato dallo stesso Cellino) e che poterà quasi certamente il club a subire un -4 in classifica che riscriverà la classifica di Serie B in zona retrocessione e ha portato per questo al rinvio dei play out che ora dovrebbero vedere sfidarsi Sampdoria e Salernitana con il Frosinone che si ritroverebbe salvo.
La Gazzetta dello Sport in edicola spiega che quanto successo al Brescia potrebbe essere solo la punta dell’iceberg di una maxi truffa ai danni dell’Unione Europea da 600mila euro dai contorni ancora da stabilire. Un’ipotesi che confermerebbe la posizione della società di Cellino che parla di truffa da parte del Gruppo Alfieri spv “e ha i documenti (già inviati alla Covisoc) che certificano l’operazione, oltre a quello della Banca d’Italia che conferma l’adesione al servizio di codifica Isin”. Davanti alla Giustizia Sportiva però non c’è scampo, il mancato rispetto della scadenza per i pagamenti dei contributi non è in discussione e la responsabilità del legale rappresentante è insindacabile, ma tutto quello che sta emergendo potrà servire al Brescia nella causa penale.
Sull’altro fronte c’è poi il ricorso al Collegio di Garanzia del CONI della Salernitana che contesta il rinvio dei play out e sostiene che la sfida contro il Frosinone si sarebbe dovuta giocare lo stesso e solo successivamente si sarebbe potuto considerare la penalizzazione del Brescia. In questo modo la perdente si sarebbe salvata con le Rondinelle che sarebbero retrocesse assieme alla Sampdoria. Una situazione che però avrebbe potuto aprire ad altri contenziosi con la Lega B che ha così scelto la soluzione più equa a suo parere.
La Gazzetta dello Sport in edicola spiega che quanto successo al Brescia potrebbe essere solo la punta dell’iceberg di una maxi truffa ai danni dell’Unione Europea da 600mila euro dai contorni ancora da stabilire. Un’ipotesi che confermerebbe la posizione della società di Cellino che parla di truffa da parte del Gruppo Alfieri spv “e ha i documenti (già inviati alla Covisoc) che certificano l’operazione, oltre a quello della Banca d’Italia che conferma l’adesione al servizio di codifica Isin”. Davanti alla Giustizia Sportiva però non c’è scampo, il mancato rispetto della scadenza per i pagamenti dei contributi non è in discussione e la responsabilità del legale rappresentante è insindacabile, ma tutto quello che sta emergendo potrà servire al Brescia nella causa penale.
Sull’altro fronte c’è poi il ricorso al Collegio di Garanzia del CONI della Salernitana che contesta il rinvio dei play out e sostiene che la sfida contro il Frosinone si sarebbe dovuta giocare lo stesso e solo successivamente si sarebbe potuto considerare la penalizzazione del Brescia. In questo modo la perdente si sarebbe salvata con le Rondinelle che sarebbero retrocesse assieme alla Sampdoria. Una situazione che però avrebbe potuto aprire ad altri contenziosi con la Lega B che ha così scelto la soluzione più equa a suo parere.
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