
Quella parte di stampa che non nasconde la testa sotto la sabbia. 105 anni di storia maltrattati così...
Quello che di “tossico” c’era nello spogliatoio della U.S. Salernitana 1919 dalla passata stagione non è stato espulso nei primi dieci giorni di ritiro. Siamo stati soltanto vittime - noi tutti! - dell'ennesima allucinazione collettiva di questa gestione societaria.
E’ bastato un nonnulla perché le scorie del disastro dello scorso anno producessero effetti nocivi sul precario stato emotivo di alcuni tesserati ancora a busta paga: un battibecco, a fine partita, con i tifosi presenti sugli spalti dello stadio di Rivisondoli e una reazione scomposta, prima che la gara si concludesse, dopo una legittima sostituzione.
L’amichevole con il Volos, che fa passare in secondo piano quelli che sono stati i riscontri del campo (più ombre che luci, e sensazioni meno convincenti rispetto a al primo test di martedì, al netto della enorme differenza di caratura tecnica degli avversari), ci ha riportato indietro di mesi.
Un rischio che questo signor professionista del mondo del calcio (Petrachi) aveva compreso da subito, tanto da parlare, senza giri di parole, di un gruppo - a suo avviso - da “bonificare” per intero. Proprio per le ragioni di cui sopra. E mi auguro, nell'interesse nostro, che ci riesca il più possibile a fare un repulisti tra chi ha infamato 105 anni di storia.
Eppure, l’universo social continua ad essere popolato, di “odiatori”, denigratori”, “calunniatori” seriali, di (presunta) fede granata, che preferiscono crocifiggere quella parte della stampa (fieramente locale), che ha il coraggio di non mettere la testa sotto la sabbia.
E di raccontare - non per il male, ma per il bene della Salernitana e della sua gente - anche in questo primo scorcio di ritiro precampionato, i fatti: cioè come stanno veramente le cose. Anche per non ripetere l'errore di dodici mesi fa, quando fu minimizzata una "zuffa" durante il romitaggio estivo sotto gli sguardi attoniti di decine di tifosi baby.
Si prenda esempio da quello che ha già fatto, esponendosi in prima persona, l’allenatore Martusciello. E ha ri-fatto oggi (a differenza di altri!), il direttore sportivo Petrachi.Onore a loro, che non abbandonano una nave che - oggettivamente - continua a imbarcare acqua da tutte le parti.
Lo scrive sui social il collega Enrico Scapaticci







