Viscidi: "Pafundi ha pagato delle convocazioni non meritate: ora il suo percorso è quello giusto"
Maurizio Viscidi, coordinatore delle Nazionali giovanili italiane, è uno dei protagonisti intervistati nel nuovo numero di "TMW Magazine" (clicca qui per leggere l'edizione di questo mese). Questo la sua idea sullo stato di saluto del movimento calcistico italiano: "Non è facile, io dico 'sufficiente', non voglio dire nè male nè benissimo. Stiamo sicuramente affrontando uno scadimento tecnico, perché le squadre di A e soprattutto i bravissimi allenatori che abbiamo in Italia puntano forte sulla tattica e questo va a discapito della crescita individuale. In secondo luogo dobbiamo fare i conti con un inevitabile cambiamento sociale, che rende la competizione tra federazioni simile a quella che c'è tra club per tesserare i calciatori. Dobbiamo abituarci ad avere nazionali multietniche, serve accelerare le pratiche per l'acquisizione di cittadinanza, ad un cambiamento sociale inevitabile che va abbracciato, come ha detto recentemente anche Velasco. Cremaschi, che ha fatto doppietta contro l'Under 20, è un giocatore di chiare origini italiane. Il caso di Ahanor, che è stato con noi sin dall'Under 15 ma solo per uno stage, è esplicativo: fino a 18 anni non può avere la cittadinanza italiane e non può essere convocato, parliamo di un talento cristallino".
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Cosa pensa delle squadre Under 23?
"Le ritengo utilissime, sono il giusto ponte tra Prima Squadra e Primavera e danno modo ai giocatori di testarsi in un contesto competitivo ma lontano dalle pressione di una squadra che deve centrare un obiettivo a tutti i costi".
Pafundi sta lentamente tornando ai livelli che ci si aspettava da lui. Lei che lo conosce bene, ci può spiegare cosa è successo con lui?
"È successo che è stato proiettato troppo presto in uno scenario che non gli apparteneva, con delle convocazione non meritate e che ne hanno bloccato la crescita: non sta tornando quindi, ma facendo il giusto percorso per un talento come il suo. Lui adesso è ripartito piano piano, prima la Svizzera, poi la Samp, ora l'Under 21, una evoluzione corretta per un giocatore fortissimo tecnicamente ma non altrettanto mentalmente. Ci puntiamo tanto e ci aspettiamo prosegua la sua crescita".
Leggi l'intervista integrale a Maurizio Viscidi, coordinatore delle Nazionali giovanili italiane, sul TMW Magazine di ottobre!
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